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Lo scontro tra Vladimir Luxuria e Povia: “Me la immagino sotto la doccia”, era il 2014

Affonda probabilmente le radici nel passato la decisione di porre Povia e Vladimir Luxuria sui piatti opposti della bilancia nello scontro televisivo tra “Family Day” e “Gay Pride” che andrà in onda nella puntata di Ciao Darwin del 22 marzo 2019. “Mi sta simpatico” disse l’artista dell’ex parlamentare, volutamente utilizzando il maschile. La resa dei conti si consuma anni dopo in tv.
A cura di Stefania Rocco
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Luxuria non ci crede ma a me sta simpatico da morire. Mi piace il suo spirito combattente, anche se tutti quanti dovremmo dedicare più tempo a noi stessi. Mi immagino Luxy sotto la doccia che canta ‘Luca era gay’ di nascosto e pensa a me”: così disse Povia al Quotidiano della Calabria nel 2014, probabilmente in risposta a una provocazione lanciatagli da Vladimir Luxuria. Rivolgendosi all’ex parlamentare usando volutamente aggettivi maschili, Povia riscrisse la storia dello sdegno espresso da Luxuria all’epoca dell’arrivo a Sanremo del brano “Luca era gay”.

Luca era etero: così rispose Luxuria

Luca era gay” è il testo di una canzone di Povia che ha generato una valanga di polemiche. Racconta la storia di un uomo che “diventa” omosessuale in seguito a una situazione familiare complessa, scandita dall’abbandono del padre e da un attaccamento morboso alla madre. Sul finire, però, Luca conosce una donna, se ne innamora e la sposa. Quel brano racconta una metamorfosi che il mondo omosessuale da sempre contesta, ritenendola non applicabile alla realtà. Sulla scorta della necessità di prendere una posizione netta, Luxuria, che da anni difende i diritti della comunità LGBT, realizzò una parodia del brano, pubblicata sul suo sito. Il titolo del video recita: "Luca non era etero, la vera storia di Luca prima che Povia lo traviasse".

La resa dei conti a Ciao Darwin

Povia e Luxuria si affronteranno in uno scontro tv a Ciao Darwin 2019, nella puntata del 22 febbraio. Il confronto si manterrà – o così dovrebbe essere – sul registro leggero dell’intrattenimento. Le squadre “Gay Pride” e “Family Day”, capitanate dai rappresentati di categoria, tenteranno di convincere il pubblico ad assegnare la vittoria all’uno o all’altro schieramento. C’è chi ha ravvisato una difficoltà di fondo nel mettere a confronto due categorie specchio di un’Italia da sempre divisa sul tema dell’omosessualità. Contestata soprattutto la scelta di fare riferimento al Family Day e a Povia, con tutte le polemiche circa i pericoli dell’omofobia a esso connessi.

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