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Festival di Sanremo 2020

ll testo del monologo di Tiziano Ferro sui 40 anni: “L’amore è un lavoro lento e faticoso”

Tiziano Ferro compirà 40 anni tra due settimane. Questo il monologo sui 40enni recitato sul palco della finale di Sanremo 2020. Il testo integrale dell’intervento che conclude la partecipazione dell’artista voluto da Amadeus per tutte le 5 serate del Festival: “ A 40 anni guardo il mondo attraverso il filtro delle mie cicatrici. Non sono sbagliato, nessuno lo è e non accetto speculazioni sul tema. Non a 40 anni”.
A cura di Stefania Rocco
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Tiziano Ferro compirà 40 anni il 21 febbraio del 2020. Per il suo compleanno ha deciso di anticipare un monologo a Sanremo 2020 dedicato quarantenni. Il monologo di Ferro conclude la partecipazione al Festival. L'artista era stato scelto da Amadeus per partecipare a tutte e cinque le serate del Festival, unico oltre a Rosario Fiorello, grande amico del conduttore e showman di razza della televisione italiana.

Il testo del monologo di Tiziano Ferro

Tiziano si è congedato così dal pubblico dell'Ariston: “Tra due settimane compio 40 anni. A 40 anni, per la prima volta ho sognato Dio. Aveva il viso di un adolescente e mi diceva che ho strappato a morsi la vita che volevo. A 40 anni, ho scoperto che non voglio essere una persona alterata dal male. Dove l’arroganza urla, il silenzio elegantemente afferma. A 40 anni ho imparato che non bisogna negarsi all’amore del padre e della madre, mai, né per orgoglio né per timore. L’amore è un lavoro lento e faticoso, fatto di mediazione e di pazienza. Basta ascoltare". Poi il chiaro riferimento alla scelta di condividere l'amore con il marito Victor Allen:

A 40 anni so che nessuno può vedere quanto è bello l’amore se non condividi col mondo il tuo sorriso da innamorato. Ci ho messo 40 anni, ma adesso so che il brutto tempo non esiste. È tutto un susseguirsi di stagioni. Solo questione di ripararsi o scoprirsi al momento giusto. A 40 anni guardo il mondo attraverso il filtro delle mie cicatrici. E grazie a loro curo le ferite che arriveranno. Ho 40 anni e voglio dire al mondo che nessuno dovrebbe mai decidere di vivere soffrendo. E nessuno dovrebbe mai voler morire. Perché subire non è una disgrazia, è una scelta. E la felicità non è un privilegio, è un diritto. A 40 anni penso proprio non ci sia bisogno di raccontare da che parte sto. La mia storia si scrive da sé. Maniacalmente innamorato delle persone, tutte. Estremista da sempre dalla parte dei deboli. Dio non commette errori. E non credo abbia iniziato il 21 febbraio 1980. Non sono sbagliato. Nessuno lo è. Non accetto speculazioni sul tema. Non provateci nemmeno. Ho 40 anni ormai”.

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