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Lisa: “La malattia ti paralizza, non l’ho raccontato in tv perché non volevo impietosire nessuno”

Lisa, la vincitrice della prima edizione di Ora o mai più, racconta l’inferno vissuto a partire dal 2006, anno in cui scoprì di avere un tumore al cervello. Tornata in tv a 12 anni da quel momento, racconta i momenti cui in tv, per pudore, ha preferito non dare voce: “Sono stata molto male. La malattia ti piega, ti paralizza. Non l’ho raccontato in tv perché non volevo impietosire nessuno”.
A cura di Stefania Rocco
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Lisa, vincitrice della prima edizione del talent show di Amadeus Ora o mai più, racconta su Fanpage.it il calvario vissuto e al quale aveva preferito non dar voce in tv per pudore. Lontana dalle scene dal 2006 a causa di un tumore al cervello, Lisa è tornata a esibirsi di nuovo nel 2012 ma solo oggi sta cominciando a tornare ad affacciarsi alla vita. Lo fa con entusiasmo e la volontà incrollabile di vivere secondo dopo secondo, senza il timore di lasciare indietro nulla di irrecuperabile. Dalla scoperta del suo male alla guarigione, il suo è un racconto di speranza e un monito nei confronti di chi, in ogni campo, rischia di rimandare quello che, oggi le è chiaro, è essenziale:

Non ho raccontato la mia storia personale per impietosire il pubblico. È la mia vita, un brutto episodio che mi sono trovata in imbarazzo nel raccontare. Non ho nemmeno detto tutto, proprio per pudore. Sono stata lontana dalle scene dal 2006 a quasi tutto il 2012. Nel 2011 provai a fare dei live, per poi  ricadere di nuovo nel malessere della salute. Ho vissuto un problema serio, ho dovuto cercare di riprendermi anche fisicamente. Nel 2011 ho avuto una sorta di ricaduta che mi ha fatto tornare a stare male. Adesso faccio i vari controlli di routine, non è un gioco avere un tumore al cervello. Sono stata molto male. È una malattia che ti piega, ti paralizza. Svenivo, avevo preso peso per quanto ero gonfia, mi ballava la vista, avevo continui mal di testa, avevo perso il ciclo mestruale…è stato un inferno. Non ho raccontato in tv perché non volevo impietosire nessuno. Sono stata fortunata perché avevo la Fede, il canto e una famiglia che mi è stata sempre molto vicina. La malattia mi ha insegnato a vivere ogni momento, a essere diretta nell’esternare i miei sentimenti. Non voglio ritrovarmi domani a pentirmi di non avere detto o fatto qualcosa. E voglio dire un’altra cosa: ho iniziato ad avvertire i primi malesseri nel 2006 e solo un anno dopo, nel 2007, mi sono decisa a iniziare i controlli nonostante ci fossero segnali molto forti ed evidenti. Mi auguro che nessuno faccia ciò che ho fatto io. Non bisogna avere paura di controllarsi, anzi, bisogna temere il contrario. Mai rimandare, io sono stata fortunata. Poteva andarmi addirittura peggio. Quello che ho vissuto mi ha fatto capire che nessuno è immune a niente. Siamo ospiti e bisogna godere di ciò che la vita ci dà, secondo dopo secondo.

La gara a Ora o mai più, fino alla vittoria

Lisa non conferma la vittoria spoilerata poche ore fa, in attesa che la puntata vada regolarmente in onda venerdì 29 giugno. Racconta però dello splendido rapporto nato con i suoi compagni di avventura e della sorpresa di scoprire un pubblico che non l’aveva dimenticata: “Non c’è mai stata gara tra noi concorrenti. Ringrazio chi ha pensato e scritto questo programma perché ci ha dato un opportunità e ci ha permesso di fare gruppo tra noi. L’affetto con il quale il pubblico mi ha accolto dopo tanti anni mi ha scaldato il cuore. Non ho mai pensato mi avessero dimenticato, però leggere tanti messaggi e commenti mi ha emozionato”.

La severità dei coach (frasi gratuite comprese)

L’artista ringrazia fortemente di avere avuto la possibilità di tornare a fare il mestiere che ama e che aveva dovuto accantonare, anche se non completamente, a causa della sua vicenda privata. Forte dell’entusiasmo ritrovato a caro prezzo, non presta il fianco alle polemiche che il talent ha generato, soprattutto in riferimento alla severità di alcuni coach (nella prima puntata, ad esempio, Loredana Bertè rivolse ad Alessandro Canino la frase: “Come si chiama il ragazzo?”) e alle frasi gratuite da alcuni di loro pronunciate:

Il confronto è importante e i giudici hanno un bagaglio immenso e un’esperienza incredibile. Bisogna mettere da parte l’orgoglio e ascoltare.  Ciò non vuol dire che il loro sia un giudizio assoluto. Una persona può ferire un’altra fino a un certo punto. Ci sono state frasi più gravi di questa, frasi più pesanti e fastidiose spese all’indirizzo di ciascuno di noi e confido nel fatto che il pubblico deciderà da solo cosa pensare. Tutti noi pronunciamo frasi gratuite, forse bisognerebbe ricordarsi di più di quello che si è vissuto all’inizio di ogni carriera, in ogni campo.

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