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Verissimo 2020/2021

Lino Banfi: “Con i medici stiamo cercando di arginare l’Alzheimer di mia moglie, non mi arrendo”

Ospite di Silvia Toffanin a Verissimo nella puntata del 30 marzo 2019, Lino Banfi racconta la sua battaglia contro la malattia della moglie Lucia, malata di Alzheimer: “Parlo con i medici, mi tengo informato. Stiamo cercando di arginare la sua malattia, almeno di rallentarla. Sono tenace, non mi arrendo”.
A cura di Stefania Rocco
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Lino Banfi testimonia l’amore immutato nei confronti della moglie Lucia Zagaria, da tempo malata di Alzheimer. La donna compirà 81 anni tra poche settimane e il sogno dell’attore consiste nel regalarle la serenità che merita. Spera di poterla aiutare a vivere nel migliori dei modi gli anni a venire. Intervistato da Silvia Toffanin a Verissimo, confessa: “Lucia compirà 81 anni il giorno di Pasqua, faremo una crociera. La mia tenacia è forte. Sto parlando con tanti professori e sto cercando di arginare la malattia di mia moglie. Non dico di fermarla, ma di rallentarla”.

Un amore lungo tutta la vita

Banfi conobbe la moglie Lucia quando aveva appena 15 anni. Lei ne aveva solo 13 ma scelse di seguirlo, abbandonando perfino i suoi propositi professionali pur di accompagnarlo lungo tutto l’arco della sua carriera: “Io ero appena uscito dal seminario dove avevo studiato. Avevo 15 anni e lei ne aveva 13. Abbiamo fatto i fidanzatini poi scappammo insieme. Per me lasciò la sua attività, faceva la parrucchiera e aveva un bel negozio avviato. Andammo via con 2000 lire in tasca. Il nostro viaggio durò 60 chilometri in tutto. Il padre voleva ammazzarmi con il suo coltello da calzolaio”.

L’impegno con l’Unesco per volere di Di Maio

Infine, Banfi torna sulla nomina per l’Unesco, voluta da Luigi Di Maio: “Non lo avessi mai fatto! Questo ragazzo, a prescindere dalle idee politiche, me lo vidi arrivare nella nostra orecchietteria a Roma. Ero lì per caso e lo vidi arrivare con un mazzolino di fiori. Ci eravamo incontrati una volta o due. Mi aveva sentito parlare a una manifestazione e capii che potevo comunicare. Mi disse che sapeva delle mie simpatie politiche ma che non gli importava. Da qui la convocazione per l’Unesco, non c’entra niente la politica. Ho gradito molto ma è successo di tutto. Mi è stato detto che avevo tolto il posto a un laureato, ma non guadagnerò niente. È tutto a titolo gratuito”.

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