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Lina Sastri: “Mia madre è morta di alzheimer, mi ha lasciato tutto quello che ho di prezioso”

Grande protagonista della puntata odierna di “Vieni da me”, l’attrice napoletana si racconta e apre la sua “cassettiera” a Caterina Balivo. Dal rapporto con Eduardo De Filippo, suo primo grande maestro, a quello con sua madre, morta malata di alzheimer. Il filo conduttore che lega la sua vita è sempre uno: l’amore.
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Lina Sastri è la grande protagonista della puntata odierna di "Vieni da me". Alla presenza di una Caterina Balivo ‘leopardata' (sfoggiava un vestito a tema animalier), la sontuosa attrice napoletana apre il suo cuore nel segmento dedicato a "La cassettiera", quella in cui si tirano fuori i ricordi e si dà l'opportunità all'ospite di parlare e confidarsi.

Il ricordo di Ninetta, sua madre

Alla vista di un libro bianco dedicato a "Ninetta", Lina Sastri racconta la storia di Nina, sua madre. Una donna forte, una casalinga di quelle di un tempo, una donna che le ha dato tutto e che è morta di alzheimer. La sua storia è un libro e presto potrebbe diventare un film.

Porto in giro la voce di Ninetta, mia madre. Lei cantava mentre faceva i servizi, come tutte le donne della nostra terra. Mi svegliamo con una madre che mi stava vicino, era una casalinga, lei aveva una voce meravigliosa. Io ho scritto un libro dedicato a lei, "La casa di Ninetta". È morta di alzheimer, ma è morta con la grazia. E lei ha lasciato a me e a mio fratello tutto quello che ho di più prezioso. Spero presto di fare un film sulla sua vita.

Il rapporto con Eduardo De Filippo

Lina Sastri è una delle attrici viventi che ha avuto l'opportunità di lavorare con Eduardo De Filippo. Su di lui tantissime leggende, tante voci e tante storie, su tutte quelle che lo vedono severissimo e pieno di silenzi. Tutto confermato da Lina Sastri, ma di una severità giusta e conferita dalla sua grande autorità.

Che dire di Eduardo, ho avuto la fortuna di incontrarlo. Grande artista ma anche grande uomo. Di tanto in tanto si è detto che era severo, era cattivo. Era un uomo di grandissima autorità come giusto che fosse, per il suo ruolo. Come disse a tutti: "Non sono stato un buon padre perché ho scritto 40 commedie, dove lo trovavo il tempo di fare il padre?".

Un rimpianto per Lina Sastri circa quegli anni in cui ha lavorato con il suo Maestro. Aveva la presunzione e l'arroganza dei ragazzi, quella che ti fa credere di aver visto già tutto. Con il tempo, ha capito per intero la lezione di Eduardo.

Ero piccola quando l'ho incontrato, ero presuntuosa e arrogante come tutti i ragazzi e più tempo passa più scopriamo che non sappiamo niente. Oggi capisco come persona quanto sia stata forte la sua lezione, come teatrante e come regista. Quanto sono stati importanti i suoi silenzi, la sua etica, sul palco e nella vita.

L'amore secondo Lina Sastri

Senza retorica, Lina Sastri prova a parlare di amore. Lo fa elogiando il mondo della donna, quelle che "portano avanti la società" e che nascono con l'idea di rischio: "Io ho sempre rischiato. E l'ho pagata perché la libertà si paga". 

Quando non c'è l'amore, quando non hai qualcuno di cui tu hai bisogno, ti senti inutile perché non basta soltanto il lavoro e il successo. Per una donna tutto questo non basta. Siamo fatte per far crescere figli nella nostra pancia, è un miracolo, una magia. Siamo fatte per il sacrificio, per amare e essere amate. Per portare avanti nella società, l'idea di rischio. Io ho sempre rischiato. E lo pago. Perché la libertà si paga. Non è facile.

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