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Lilli Gruber candidata alla direzione del Tg3

Lilli Gruber potrebbe tornare in Rai e dalla porta principale. Per lei ci sarebbe la direzione del Tg3, ma spinge forte anche Maurizio Mannoni, volto storico dell’informazione della rete.
A cura di G.D.
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Lilli Gruber potrebbe tornare in Rai e dalla porta principale. Nel cambio della direzione dei telegiornali delle reti Rai, con Bianca Berlinguer in uscita, c'è anche il nome della giornalista ora a La7 per la direzione del Tg3. La bolzanina classe 1957 manca dalle reti del servizio pubblico dal 2007, quando lasciò il Tg1 per passare alla conduzione di "Otto e mezzo" su La7. Non c'è solo la giornalista in pole per la direzione del Tg3. È molto forte la candidatura di un altro volto storico della rete, quello di Maurizio Mannoni che ha speso praticamente una vita per Rai Tre e per i suoi programmi di informazione. Per il Tg1 appare scontata la conferma di Mario Orfeo.

Le nomine che pesano davvero, quelle dei direttori di rete, arriveranno solo dopo la metà di gennaio, ovvero quando Antonio Campo Dall'Orto sarà il nuovo super manager che potrà, per gli effetti della nuova legge, decidere in assoluta libertà i nuovi nomi. Giancarlo Leone sta per lasciare la direzione di Rai Uno. Al suo posto il nome di Eleonora Andreatta sembra quello più accreditato. Leone passerebbe alla presidenza di RaiCom o di Rai Cinema. Cambieranno poltrona anche la direzione di Rai Due e di Rai Tre, dove attualmente siedono Angelo Teodoli e Andrea Vianello, ma c'è incertezza sui successori.

Il super manager, ecco i poteri di Campo Dall'Orto per gli effetti della nuova legge

L'amministratore delegato della Rai Antonio Campo Dall'Orto diventa a tutti gli effetti una sorta di "super manager" con la nuova legge. La Rai, in questo modo, diventa una vera e propria azienda dove l'ad nomina, a differenza dell'attuale direttore generale, in assoluta libertà i direttori di rete, di canale e i dirigenti di seconda fascia senza alcun parere vincolante da parte del consiglio di amministrazione. Può firmare in autonomia contratti fino a 10 milioni di euro e solo per i direttori di testata il parere del consiglio sarà vincolante se ci saranno i 2/3 contrari alla nomina.

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