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Lettera di minacce anonima a Enrico Mentana e La7: “Presto vi puniremo”

Il direttore del TgLa7 mostra attraverso la sua pagina Instagram una missiva scritta a mano, contenente insulti e minacce rivolte alla sua redazione e ad alcuni volti rappresentativi della rete di proprietà di Urbano Cairo. In calce alla lettera la frase di stampo fascista “boia chi molla” e il disegno di una svastica.
A cura di Andrea Parrella
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Una lettera anonima con minacce esplicite e di stampo fascista è stata indirizzata al direttore del Tg La7 Enrico Mentana, con un accenno chiaro ai volti principali della rete: da Lilli Gruber a Corrado Formigli, Giovanni Floris, Francesca Fanuele. La missiva, che Mentana ha mostrato pubblicamente attraverso una foto postata su Instagram, non è firmata ma porta il chiaro contrassegno della svastica in calce e la frase "boia chi molla", notoriamente ascrivibile agli ambienti fascisti.

Pur contemplando diverse imprecisioni, La7 è ad esempio definita Tv7, il contenuto della lettera è durissimo e non risparmia Mentana e la rete da insulti e offese molto pesanti, tra cui espliciti attacchi sessisti nei confronti dei volti femminili della rete di proprietà di Urbano Cairo. In apertura la lettera contesta ai programmi principali di La7 un approccio sostanzialmente pregiudizievole nei confronti dell'attuale compagine di governo. "La tua enfasi – si legge – che ti fa venire la bava contro chi è stato eletto dal popolo è vomitevole". Altrettanto aggressiva è la conclusione, che comprende le minacce esplicite: "Presto vi puniremo, sappiamo tutti di voi, siete solo dei vili senza palle. Punirvi è un dovere". 

La visibilità che il direttore della testata giornalistica di La7 ha scelto di dare alla lettera ha ricevuto come risposta un grande moto di sostegno e solidarietà sui social network, come è visibile nei commenti. Non manca, tuttavia, chi contesta a Mentana di aver messo in mostra un gesto che, proprio per i contenuti, non meriterebbe tanta popolarità per evitare il rischio di emulazione. Accuse alle quali Mentana ha risposto in maniera decisa, affermando che, al contrario, manifestazioni di questo tipo vadano messe in mostra proprio per far capire che persone che scrivono queste cose esistono.

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