Leopoldo Mastelloni: “Io, artista dimenticato da tutti”
Paola Perego e Salvo Sottile ospitano Leopoldo Mastelloni nello spazio dedicato a "I Dimenticati" dello spettacolo italiano. La settimana scorsa era toccato a Luciana Turina mentre il protagonista di questa settimana è proprio l'attore di rivista e avanspettacolo che godette di discreta popolarità nel corso degli anni '80. Ormai è da tempo lontano dai palcoscenici che contano e fece molto discutere una delle sue interviste recenti, dove denunciava il suo disagio per la sua condizione di vita resa difficile dalle finanze ormai esigue.
Ho avuto una vita bellissima eppure oggi ho un buco. Ecco, già il fatto di dire "Ho avuto". Non c'è lavoro, ho una pensione bassissima come quella di tanti italiani e vivo con meno di 20 euro al giorno. So che ci sono pensioni minime anche di 10 euro al giorno. Riesco a vivere perché ho tanti amici che mi aiutano, anche da un punto di vista morale.
Leopoldo Mastelloni non riesce a negare di essere caduto in depressione e di aver fatto di tutto per diversificare le sue attività, cercando di fare anche altro:
Si rischia la depressione, lo so ed ho provato anche a fare altre cose, ma nessuno mi ha mai preso in considerazione. A me manca lavorare, mi sento atrofizzato nell'anima.
Ma il suicidio è un pensiero che lo ha solo sfiorato, perché da cattolico sa che un gesto del genere sarebbe assolutamente sconsiderato. Mentre confessa di aver meditato l'assurdo gesto, rivela che Mina si è offerta di dargli una mano ma lui ha gentilmente detto di no.
Sono cattolico e per me il suicidio è vietato, però è ipocrita dire che l'indigente non pensi di farla finita. Si dice in certi momenti, ma nessuno lo deve fare. Ad un certo punto Mina mi ha telefonato e mi ha offerto di pagarmi due anni la casa, io le ho detto di aspettare. Qualche spiraglio si è aperto e sono qui a parlarne. Cosa potrei dare ancora allo spettacolo? Molto, soprattutto ai giovani. Tanti trucchi, segreti, esperienze.