4 Dicembre 2015
17:06

Leone: “Il Dopo Festival tornerà in tv per evitare il linguaggio aggressivo del web”

Nonostante gli ottimi risultati che il Dopo Festival ha registrato lo scorso anno sul web, dal 2016 il programma tornerà in tv. Giancarlo Leone ha manifestato l’intenzione di “stemperare il linguaggio aggressivo” della scorsa edizione. Saverio Raimondo, però, non ci sta e tuona: “Chi mi definisce aggressivo, non ha senso dell’umorismo. La mia è goliardia”.
A cura di Daniela Seclì

Man mano che si avvicina la data di inizio del Festival di Sanremo 2016, si delineano sempre di più, le caratteristiche della nuova edizione. Nei giorni scorsi, Giancarlo Leone ha annunciato il ritorno del Dopo Festival. Nel 2015 andò in onda solo sul web. Il programma fu condotto da Sabrina Nobile e Saverio Raimondo, ottenendo un ottimo riscontro. Le parole del direttore di Rai1 sono state:

"Dall'anno prossimo torna in televisione il Dopo Festival. Crediamo sia giusto continuare a parlare di Sanremo anche alla fine della serata. L'anno scorso era tornato solo in rete e ha avuto un linguaggio aggressivo, più vicino al mondo del web. L'antidoto all'aggressività è la televisione, perché la tv stempera".

Saverio Raimondo: "Chi mi ritiene aggressivo non ha senso dell'umorismo, la mia è goliardia"

Le sue parole, però, hanno suscitato la reazione del comico che ha guidato l'edizione dello scorso anno. Intervistato da Wired ha dichiarato:

"C’è un conflitto editoriale interno alla Rai. A fronte di dichiarazioni d’intenti molto chiare da parte dei nuovi vertici, i fatti poi vanno nel verso completamente opposto. La linea editoriale sarebbe di puntare anche sul web, su linguaggi contemporanei, sul recuperare un pubblico perduto dalla tv generalista; poi però l’unico esperimento web della Rai, e per giunta perfettamente riuscito viene rinnegato, e si fa retromarcia verso la tv, “che stempera”. In Rai c’è un problema: ma questa volta la politica non c’entra, qui è in ballo una questione ben più profonda, editoriale".

Ha spiegato, dunque, che la sua era pura e semplice "goliardia" e non un "linguaggio aggressivo""Quello che viene bollato come linguaggio aggressivo è goliardia. Chi mi ritiene aggressivo semplicemente non ha senso dell’umorismo. […] La goliardia è cultura". Infine, ha concluso:

"Prendo atto che in Rai oggi esistono ai vertici linee editoriali nuove, contemporanee; prendo però anche atto del fatto che ancora non si traducono in fatti. Quando cambieranno veramente le cose in Rai se vogliono sanno come contattarmi, hanno il mio numero. Io intanto lavoro alla seconda stagione di CCN per Comedy Central, in onda da marzo: sì, perché nelle aziende che funzionano se un programma ha successo ti chiedono di farlo ancora".

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