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Festival di Sanremo 2020

Le ricercatrici che hanno isolato il coronavirus non saranno al Festival: “Siamo in emergenza”

Le tre ricercatrici che sono riuscite a isolare il coronavirus allo Spallanzani, codificando il materiale genetico del virus, non saranno al Festival di Sanremo per la prima serata prevista questa sera, 4 febbraio 2020. A renderlo noto è il Direttore Generale della struttura conferma in una nota il Direttore Generale della struttura, Marta Branca, in risposta all’invito: “Vista la situazione di emergenza sanitaria in cui ci troviamo, non ci è possibile”.
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Le tre ricercatrici che sono riuscite a isolare il coronavirus allo Spallanzani, codificando il materiale genetico del virus, non saranno al Festival di Sanremo per la prima serata prevista questa sera, 4 febbraio 2020. Lo conferma in una nota il Direttore Generale della struttura, Marta Branca, in risposta all'invito: "Vista la situazione di emergenza sanitaria in cui ci troviamo, non ci è possibile".

Il rifiuto dello Spallanzani

Questa è la replica del Direttore Generale dell'INMI Spallanzani, Marta Branca, in risposta all'invito giunto dalla direzione artistica: "Mi rammarico di non avere potuto accettare il lusinghiero invito alla partecipazione del personale di ricerca dell’Istituto da me diretto a partecipare al Festival di Sanremo, ma come certo comprenderà, visti i tempi stretti e la situazione di emergenza sanitaria in cui ci troviamo non è stato purtroppo possibile organizzare la partecipazione delle nostre ricercatrici. Porgo comunque anche a nome della d.ssa Capobianchi e del suo team i più sentiti ringraziamenti per la vostra attenzione".

Chi sono le tre ricercatrici che hanno isolato il virus

Le tre ricercatrici che hanno isolato il nuovo coronavirus sono Maria Rosaria Capobianchi, Francesca Colavita e Concetta Castilletti. La coordinatrice del team, Maria Rosaria Capobianchi, ha 67 anni, di Procida e dirige da 20 anni il laboratorio di virologia dell’istituto nazionale per le malattie infettive. Concetta Castilletti ha 56 anni, ragusana, ed è una ricercatrice con l'hobby per il basket. Aveva già vissuto l'esperienza della lotta alla Sars, al virus Ebola e al ceppo brasiliano Zika. La più giovane è Francesca Colavita, 30 anni, originaria di Campobasso, precaria con contratto in scadenza a novembre 2021. Durante l'epidemia di Ebola è partita diverse volte per la Liberia e la Sierra Leone.

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