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“Le Iene trattate come prodotto di serie B”, lo sfogo di Davide Parenti

L’autore dello storico programma di Italia 1 contesta Mediaset: “Facciamo un prodotto eccezionale e l’azienda non lo capisce”. Parla anche di Ricci: “Non credo decida le sorti dell’azienda, con lui ho un buon rapporto”.
A cura di A. P.
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Le notizie degli ultimi giorni, secondo le quali Le Iene non siano approdate su Canale 5 per volere del patron di Striscia Antonio Ricci non vengono confermate da Davide Parenti, autore de Le iene, che tuttavia in un'intervista a Libero non le manda a dire ed accusa, seppur civilmente, la sua Mediaset, che a suo parere, negli ultimi anni, ha imposto ad una Ferrari un limite di velocità improponibile. In particolare ha da ridire proprio sull'obbligo di rimanere a Italia 1, rete che a suo parere è pian piano destinata a spegnersi ed ha sempre meno seguito: "Se Italia 1 non va bene e lì ci sono i promo noi siamo meno sentiti. Ci stanno tenendo come una pianta bonsai. Siamo sempre i primi a saltare: se c’è Morandi su Canale 5, noi dobbiamo stare fermi e la cosa ci danneggia. Ci trattano come un prodotto in serie B, ma noi facciamo un prodotto eccezionale".

E' naturalmente d'obbligo trattare l'argomento Ricci, e la presunta interferenza in merito al passaggio de Le Iene sull'ammiraglia Mediaset, per poi rincarare la dose sull'argomento che più gli sta a cuore, ovvero l'inestimabile valore che "Le Iene" hanno in questo momento, sia per quanto riguarda un discorso meramente commerciale per l'azienda, che per tutte le battaglie affrontate, anche in ambito sociale:

Non credo che Ricci decida le sorti dell’azienda. Con lui ho un buon rapporto. Siamo sempre stati ‘amichetti’. È anche grazie a lui che ho iniziato questo lavoro. È vero che noi da qualche anno vogliamo andare su Canale 5, ma Mediaset ha deciso diversamente, secondo me sbagliando. Chiunque ambisce a crescere. E avere un negozio in centro è diverso dall’averlo in periferia. Abbiamo insistito per la promozione. Non siamo più un programma per soli giovani. Siamo sempre stati generalisti. Vorremmo parlare a tutti. L’intero gruppo non capisce. Siamo un soldato in prima linea che opera nelle situazioni ostili e non si accontenta. Siamo forse eternamente insoddisfatti. Facciamo 20 gol, ma ne vorremmo fare 30. In 6 anni non abbiamo sbagliato un colpo. Sempre il doppio della media di rete. Con sette carichi pubblicitari. Abbiamo la Gialappa’s, Mammucari, Ilary Blasi, che è la donna che tutti ci invidiano.

L'ultima stoccata di un'intervista durissima, per quanto fatta con il massimo garbo, è a Matteo Renzi, prossimo presumibile segretario del Pd: "È un anno e mezzo che vogliamo fare un’intervista a Matteo Renzi, ci avesse detto una volta di sì. “Eh, ma, ecco, però”. Lo vedi ovunque, anche a Unomattina, ma da noi no. Per parlarci andiamo alla Leopolda ma se lo chiamiamo per accordarci per un’intervista dice no."

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