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Le Iene, parla Palanca Party: “Sono un lavoratore dipendente”

Dopo la querela di Francesco Amodeo, parla anche Carlo Palanca, il farmacista messo nei guai dal servizio di Enrico Lucci per Le Iene: “Sono stato raggirato. I miei party? Bibite analcoliche e karaoke, le cose da mangiare le porta ognuno da casa”.
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Continua a suscitare scalpore il servizio di Enrico Lucci realizzato per Le iene sulla Napoli Bene. Già Francesco Amodeo, uno degli imprenditori intervistati, ha deciso di querelare il giornalista per il servizio La crisi non esiste, ma c'è un altro tra i ragazzi messi alla berlina che è stato messo nei guai. E' Carlo Palanca, quello del Palanca Party, farmacista che, dopo la pessima figura fatta in tv, è stato convocato dall'Ordine dei Farmacisti e messo "sotto processo" per chiarire le sue dichiarazioni. Il trentenne rivela, in lungo sfogo al blog di Gianni Simioli, Napospia, la realtà dei fatti: truffato ed ingannato da Enrico Lucci.

Ha manipolato la mia intervista, con dei tagli e inserimenti fuori onda, finalizzati a far emergere quello che a lui faceva comodo e che io non ho mai sostenuto. Questo comportamento poteva essere da me previsto? Probabilmente si, ma non fino a questo punto, cioè travisando completamente la realtà delle mie affermazioni. In particolare, alla domanda di Lucci, la senti la crisi?, ho risposto di si, certo, che la crisi oggi si percepisce più che mai, che è tutto più difficile e che il costo della vita è più caro. Ho sottolineato che, in tempi così difficili, occorre rimboccarsi le maniche e cercare di fare di più, senza aspettare la cd. “manna che cade dal cielo

Carlo Palanca, lavoratore dipendente? Questo è quanto dichiara a Napospia. Un lavoratore dipendente con l'aiutino da casa, però, visto che Carlo si trova proprio alle dipendenze della sua famiglia d'origine.

Contrariamente a quanto si afferma nel servizio, non sono un imprenditore e non ho mai detto di esserlo, né ho mai detto che “la crisi non esiste”! Anzi ho detto esattamente il contrario! Vivo del mio lavoro di dipendente presso una Farmacia e non disdegno, quando mi è consentito, di fare lo straordinario – di sabato e di domenica – anche per sostenere tutte le spese e le tasse che, in questo periodo di grave crisi, come è notorio, sono sempre più alte. Mi ritengo fortunato in quanto, con l’aiuto della mia famiglia di origine, ho potuto realizzare il sogno di avere una casa mia, anche se di modeste dimensioni; e che certamente non avrei potuto mai ottenere soltanto col mio lavoro.

E i Palanca Party? Tutta roba cucinata da casa, bevande analcoliche e karaoke:

I party che organizzo con i miei amici sono feste all’ insegna della sobrietà e, soprattutto, del piacere di stare insieme; e rispecchiano il segno dei tempi, nel senso che ciascuno di noi contribuisce portando qualcosa di cucinato da casa: e con bibite analcoliche e karaoke riusciamo a divertirci in modo semplice e sano.

Questa corsa alla smentita, da parte degli "imprenditori" intervistati, pone più di un sospetto sui metodi di lavoro di Enrico Lucci. Dopo il putiferio che si è scatenato sui social network, però, sembra facile con il più classico uso del senno di poi, adoperarsi e correre a recitare la parte della vittima ignara di tutto.

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