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Le figlie di Gigi Proietti: “Era timido, voleva fossimo noi a dirgli ‘ti voglio bene'”

Il 1 giugno sono state ospiti del programma Oggi è un altro giorno le figlie di Proietti, Susanna e Carlotta, che hanno ricordato il padre insieme alla conduttrice Serena Bortone. Parlando dell’attore: “Non era un padre espansivo negli affetti, era una persona timida. Cercava l’attenzione da parte nostra, voleva farsi dire lui “ti voglio bene”.
A cura di Andrea Parrella
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Sono trascorsi solo pochi mesi dalla morte di Gigi Proietti, che se n'è andato il 2 novembre 2020, giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni. Il 1 giugno sono state ospiti del programma Oggi è un altro giorno le figlie di Proietti, Susanna e Carlotta, che hanno ricordato il padre insieme alla conduttrice Serena Bortone. Le due figlie, nate dall'amore tra Gigi Proietti e la moglie Sagitta Alter, ricordano le tappe più importanti della carriera del papà ma lasciando molto spazio anche ai racconti di Gigi come uomo e come padre. "Oggi mamma sta meglio", spiegano parlando dello stato della madre dopo la scomparsa di Gigi Proietti. Quindi hanno aggiunto:

Lei è la nostra roccia e noi siamo la sua. Siamo tre donne molto forti.

Susanna e Carlotta Proietti si sono quindi concentrate sul ricordo del padre, descritto come un uomo timido e non particolarmente invadente, quasi a sfiorare il restituire l'impressione all'esterno di essere freddo: "Non era un padre espansivo negli affetti, era una persona timida. Cercava l'attenzione da parte nostra, voleva farsi dire lui “ti voglio bene”, ma lui non si lasciava andare a grandi parole". Nonostante ciò il rapporto tra Proietti e le figlie è sempre stato molto stretto e non mancavano i consigli e suggerimenti:

Uno tra tutti era quello di andare per la nostra strada, di non farci influenzare e di seguire le nostre idee

Il ricordo torna quindi ai giorni seguiti alla morte di Proietti, durante i quali i cittadini di Roma, così come l'Italia intera, si sono raccolte attorno alla famiglia, mostrando un enorme affetto per l'uomo e l'artista: "È stato un momento di lutto collettivo e questo ci ha fatto sentire meno sole. Il fatto che in tanti piangessero papà non ci ha tolto nulla, anzi ci ha arricchito di amore". Per poi concludere serenamente:

Nella sofferenza noi siamo fortunate, papà lo possiamo sempre andare a ritrovare, abbiamo molto che ci ricordi e ci faccia sentire vicino papà. Non vale lo stesso per tutti.

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