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Le cose che restano: la nuova fiction di Rai Uno con Claudio Santamaria

Lunedì in prima Tv su Rai Uno andrà in onda la prima delle quattro puntate di “Le Cose che Restano”, un film per la TV presentato a novembre al Festival Internazionale del film di Roma, che vanta un grande cast.
A cura di Gabriella Conte
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Claudio Santamaria, Paola CortellesiLunedì 13 Dicembre in prima Tv su Rai Uno andrà in onda la prima delle quattro puntate di "Le Cose che Restano", un film per la tv presentato a novembre al Festival Internazionale del Film di Roma e che la Rai, che lo ha prodotto, propone ora in questa formula televisiva, come ha già fatto in passato per altri lungometraggi.

Le Cose che Restano affronta un sacco di temi attuali, anche scomodi e non facili da raccontare, ma è una vicenda che potrebbe accadere a chiunque. Il titolo deriva da un verso di una poesia di Emily Dickinson e vuole alludere immediatamente a quelle cose che sopravvivono al dolore, al tempo, alla disgregazione della realtà che è cambiata e si è trasformata.

Infatti, nell’arco narrativo di un anno, vediamo la storia di una famiglia borghese,  genitori e quattro figli, che è colpita da un lutto che sconvolge tutti i loro equilibri. Tutto il cast si è detto onorato di partecipare a questa grande produzione che ha messo in scena una storia bellissima scritta in maniera straordinaria, una storia che racconta “chi siamo, cosa siamo diventati, e cosa non vogliamo più essere”.

La produzione Rai Fiction, con la partecipazione di France Tèlèvisions e Mpf, ha riunito importanti attori, tra cui Paola Cortellesi (Nora), Claudio Santamaria (Andrea), Ennio Fantastichini (Pietro) e Daniela Giordano (Anita).

Il progetto, diretto da Gianluca Maria Tavarelli, è la terza e ultima parte di un soggetto scritto una decina di anni fa da Sandro Petraglia e Stefano Rulli, che si proponeva di raccontare l’Italia dal dopoguerra ad oggi e si è realizzato attraverso “La vita che verrà” nella sua prima parte e poi con “La meglio gioventù”. Ma la storia proposta non è assolutamente la continuazione narrativa de “La meglio gioventù", di Marco Tullio Giordana: prende avvio da altre dinamiche e racconta di altri personaggi, emblema degli italiani dei nostri giorni. Dichiarano infatti i due sceneggiatori che dopo aver portato sullo schermo la storia" dei loro padri" e quella di "loro stessi" volevano raccontare quella dei "loro figli".

Vedremo se anche questa serie come Paura di Amare bisserà il successo di ascolti di Terra Ribelle e premierà ancora le scelte Rai.

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