Laura Pausini piange ascoltando le parole del padre: “Sii felice e perdona i miei sbagli”
Laura Pausini, insieme a Gerry Scotti, è stata la protagonista della terza puntata di ‘House Party‘. Tra gli ospiti intervenuti, anche Fabrizio, il padre della cantante. Così, la Pausini ha avuto modo di ascoltare le parole che l'uomo ha scritto in una lettera, interpretata da Sergio Castellitto.
Il momento che ha visto vicini padre e figlia, ha rappresentato il momento più emozionante della terza puntata di ‘House Party'. Il signor Fabrizio ha ripercorso l'infanzia di Laura, dalla nascita a quando è diventata una delle artiste più stimate del panorama musicale italiano. Ecco il testo della missiva:
"Ho deciso di leggere questa lettera e non è facile affrontare il foglio bianco che mi guarda. Mi viene facile capire come ti va, ma scrivere una lettera è diverso. Mi sento timido e impacciato, ma me la gioco lo stesso. Punto alla roulette, sul colore rosso, quello del cuore e il colore che ti piace tanto. Ma, niente figlia mia, che cosa posso chiederti io? Cosa può chiedere un padre? Un sorriso, uno di quei tuoi meravigliosi sorrisi che aprono il mio cuore in due. Il tuo sorriso è stata la nostra fortuna. E se adesso qui qualcuno mi chiedesse chi è Laura? Io risponderei è quel sorriso lì, quel sorriso che è una porta aperta di allegria e di amore, il più bel sorriso del mondo, come quello che hai stampato come un bacio sul muso di tua figlia. Io non lo dimentico quel giorno quando sei scesa in sala da pranzo per dirci che finalmente eri in attesa di un figlio, ti tenevi la mano sulla pancia, per difendere quel segreto. E allora abbiamo fatto festa, abbiamo brindato, riso, ci siamo commossi, con l'euforia tipica di casa nostra che non è esattamente una casa silenziosa e pacata. Perché la nostra è una casa musicale. E da quel giorno, Laura, tu hai cominciato a cantare il più bel capitolo della tua vita".
"La nascita di Paola ti ha reso più consapevole"
"Paoletta, che tu e Paolo avete messo al mondo, ti ha fatto fare un altro grande passo in avanti. Sei diventata più consapevole, hai raggiunto una completezza profonda, ti è migliorato persino il carattere. Sei più luminosa, non sei più abitata da mille paure, sei ancora più tosta e – cosa quasi incredibile – sei ancora più simpatica. Adesso che tu sei mamma forse comprendi un po' di più i tuoi genitori, che cosa significa barcamenarsi tutti i giorni, cercando di educare una creatura amabile e tirannica come abbiamo fatto noi con te e tua sorella Silvia".
"Quando sei nata ho pensato ‘È nata una stella'"
"Forse non te l'ho mai detto, però, l'emozione che io ho provato quando ho tenuto per la prima volta in braccio Paoletta fuori dalla sala parto, mi ha spedito dritto indietro a quel 16 maggio, quando speravo tanto fosse una femmina e sei nata tu. Ho visto per la prima volta, il tuo viso minuscolo. Io ti sognavo ancora prima di averti tra le braccia, lo sai? Sognavo di avere una figlia con il dono della musica. Avevo letto un saggio di un americano che dava consigli bizzarri da applicare in gravidanza, per mettere al mondo un figlio proprio come uno se lo immagina. La tua docile e innamorata mamma Gianna si sottopose a svariati esperimenti pur di farmi felice. Devo ammettere che ha funzionato, ma tu Laura hai superato ogni previsione. Io non smetterò mai di avere voglia di difenderti e di incitarti. Alla fine è sempre la musica che ci consola, che non ci lascia mai davvero soli, è la musica che colora la vita anche quando il mondo è opaco e tu, appena nata, hai fatto un pianto così acuto ma così intonato che mi sono detto, ci siamo, è nata una stella".
"Promettimi che un giorno faremo di nuovo una passeggiata mano nella mano"
"Gattonavi appena e già mi rubavi il microfono e ci facevi i tuoi versi dentro e, ambiziosa com'eri, a 8 anni come regalo di compleanno mi chiedevi di lasciarti cantare nel locale dove suonavo. Ed eccoci là, vicini e per la prima volta in pubblico, tu intonavi spavalda la tua canzoncina preferita, "Dolce Remy". Da allora siamo stati una coppia inossidabile, quante serate abbiamo fatto insieme, chilometri in macchina e quanti consigli ci siamo dati. Quanti applausi e quante discussioni. E poi quei rientri notturni, tu che dormivi sul sedile e io ti coprivo con la mia giacca. Stasera voglio fare un baratto di promesse con te. Io ti prometto che continuerò a mangiare cappelletti e tagliatelle, mentre tu mangi chissà cosa e chissà dove nel mondo, però tu promettimi che una volta, quando passi da casa, ce ne andiamo io e te da soli a fare una passeggiata, la tua mano nella mia, come quando eri bambina, senza cantare però, nel silenzio. Io nel silenzio voglio dirti tante cose. Adesso hai un compagno che ti ama e sei una madre, adesso faccio un passo indietro e ti lascio in buone mani. Prima però voglio chiederti scusa per tutte le volte che non c'ero, per tutte le volte che ho sbagliato. Essere genitori significa sbagliare, te ne accorgerai anche te. L'importante è saper chiedere scusa. Ma per te, stella che muovi le folle sui palcoscenici del mondo, noi resteremo sempre il tuo serbatoio di amore privato, sei una grande figlia, sei luminosa e leale e io voglio essere accanto a te e sperare che tu sia felice, con questo sorriso e queste lacrime. Adesso abbracciami".