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L’Agcom richiama il TG3: violata la par condicio

Dopo le multe dell’Agcom ai Tg, per le interviste a Berlusconi, arriva la segnalazione al Tg3, reo di non aver dato voce ad un alleato di Lettieri, ma solamente a Di Pietro per De Magistris.
A cura di Marianna D Onghia
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La data del 20 maggio 2011 non ha dato poco da pensare all'Agcom: nello stesso venerdì, l'autorità di garanzia per le comunicazioni ha rivelato violazioni dei regolamenti da essa stessa imposti, per quanto riguarda le dinamiche televisive in campagna elettorale. Prima sono arrivate le multe dell'Agcom ai Tg per le interviste  a Berlusconi e oggi viene ufficializzata la segnalazione del garante dell'ente di garanzia, verso il Tg di Bianca Berlinguer, della terza rete Rai.

Il richiamo da parte dell'Agcom, questa volta, non arriva in seguito ad un'assemblea strardinaria convocata dai dirigenti dellAutorità per le comunicazioni, come nel caso delle multe per i telegiornali di Minzolini, Mimun e colleghi di Studio Aperto, Tg4 e Tg2, ma in seguito ad una segnalazione da parte di un membro della commissione di vigilanza Rai, nonchè capogruppo del PDL, Alessandro Butti. L'alleato di Lettieri, in quanto il suo partito appoggia la candidatura del candidato sindaco, in corsa per il ballottaggio a Napoli di questo week end, ha lamentato l'assenza di un'intervento di rappresentanza da parte di un politico che facesse le veci del candidato del PDL. Di Pietro dell'IDV, invece, ha avuto la possibilità di difendere il suo candidato scelto, De Magistris, in un'intervista al TG3, catalogabile come messaggio politico veicolato dalla tv.

La direttrice Berlinguer, quindi, sarebbe colpevole di violata par condicio, questa volta filosinistra, poichè ha dato spazio nel suo TG a una sola voce, tra le due in corsa per il comune del capoluogo campano. Il caso del Tg3 è opposto alle segnalazioni al TG1 e Tg4, poichè discordante è la fazione per cui i tre contenitori d'informazione parteggiano, ma in linee generali cio che sta mettendo in atto l'Agcom fa riflettere sul periodo buio dell'informazione. Il semplice fatto che 6 tg su 7, della tv nazionale italiana, siano di parte, scorretti o parziali nelle notizie, è preoccupante. Quella solidità che il paese dovrebbe ritrovare nell'informazione, che per etica dovrebbe essere completa e super partes, sfocia in una ulteriore frammentazione dell'unità, che veicola così mezze verità. Solo un Tg concilia tutti e da voce ad ogni tipo di notizia:  il miglior Tg 2011, TgLa7 merita a pieno il titolo da poco conferitogli!

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