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Lady Oscar compie 40 anni: dagli amati personaggi alla sigla dell’anime degli anni ’80

Il 10 ottobre 1979 va in onda per la prima volta in Giappone, su Nippon Television, Lady Oscar con il titolo originale di “Berusaiyu no bara”, ovvero “Le rose di Versailles”. Al successo internazionale dell’opera ha contribuito in particolare l’Italia, che resta a oggi una delle nazioni che ha replicato la serie con più frequenza. È la storia dell’amicizia di Oscar François de Jarjayes e di Maria Antonietta d’Austria, dell’amore di entrambe il conte Hans Axel von Fersen e di quello non corrisposto di André per Oscar, sullo sfondo della imminente Rivoluzione del 1789.
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Il 10 ottobre 1979 va in onda per la prima volta in Giappone, su Nippon Television, "Berusaiyu no bara" ("Le rose di Versailles"), titolo originale di Lady Oscar. L'anime tratto dal manga di Riyoko Ikeda compie oggi 40 anni dalla sua prima volta in tv, originariamente era apparso su rivista per la prima volta dal 1972 al 1973 e successivamente raccolto in tankōbon (i classici volumetti manga).

La storia di Lady Oscar

Il successo internazionale dell'opera, Italia compresa, si deve all'anime che da noi è arrivato nel 1982, con il titolo cambiato da quello originale a "Lady Oscar". Dal 1990, le reti italiane cambiano ancora il titolo in "Una spada per Lady Oscar". Il racconto si svolge in Francia, negli ultimi anni dell'Ancien Régime, alla vigilia della Rivoluzione del 1789. Una giovane Maria Antonietta d'Austria, figlia dell'imperatrice Maria Teresa, promessa in sposa al delfino di Francia Luigi Augusto, nipote di Luigi XV, giunge a corte. A farle da scorta, Oscar François de Jarjayes, nobile sua coetanea, comandante della Guardia Reale, che è stata educata da bambina come un uomo. Tra le due giovani nasce subito una forte amicizia. A un ballo in maschera, Maria Antonietta incontra il conte svedese Hans Axel von Fersen, del quale entrambe finiscono per innamorarsi. A questo punto, la storia alterna le vicende personali dei protagonisti, su tutte il legame tra Oscar e lo scudiero André, segretamente innamorato di lei, al contesto storico della Rivoluzione francese, fino alla morte di Lady Oscar.

Il successo in Italia

Contrariamente a quanto si possa pensare, Lady Oscar non è stato un grande successo in Giappone, almeno non pari a quello raggiunto in Italia, che resta ad oggi una delle nazioni che ha replicato la serie con più frequenza. I volumi dei manga sono stati ripubblicati di recente, nel 2008, da d/visual: una edizione rinnovata in sei volumi deluxe con sovracoperta, recuperando il titolo originale "Le rose di Versailles" e con dialoghi ritradotti e interviste all'autrice.

Le due sigle di Lady Oscar

Il successo di Lady Oscar è anche legato alle sue due sigle che hanno accompagnato l'anime in questi 35 anni. La prima, "Lady Oscar" di Riccardo Zara e de I Cavalieri del Re, riuscì ad arrivare al settimo posto in hit parade. Negli anni '90, in seguito al cambio del titolo da "Lady Oscar" a "Una spada per Lady Oscar", una nuova canzone scritta da Alessandra Valeri Manera e musicata dal Maestro Ninni Carucci, fu cantata prima da Enzo Draghi (il cantante dei Bee Hive), con la seconda voce di Cristina d’Avena, poi successivamente fu registrata con la sola voce della seconda. Nelle ultime repliche, fu scelto di mandare in onda la prima storica sigla in apertura, in chiusura quella di Cristina D'Avena.

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