La storia di David Hassan, il “boss in incognito” che ha commosso il pubblico
Una lezione di vita quella di "Boss in incognito" per David Hassan, presidente di "7 camice", un'importante realtà imprenditoriale operante nel mondo dell'abbigliamento e della camiceria internazionale. Il suo motto è sempre stato "Per guadagnare bisogna far guadagnare. Guadagnare insieme alle persone, non sulle persone" e stavolta a trarne guadagno umano è stato proprio lui, grazie ai suoi dipendenti. Calato nei panni di commesso di uno dei suoi negozi, David ha imparato a relazionarsi con i clienti più esigenti, a viaggiare sul furgone per fare le consegne e a capire i meccanismi complessi del magazzino di stoccaggio.
Un boss dal cuore tenero – Attraverso ogni fase lavorativa, il boss approccia coloro che ogni giorno gli consentono di far fruttare i suoi affari e riesce a capire cosa si cela davvero nelle storie umane di ognuno di loro, nei loro problemi e nei loro sogni inespressi. La commozione a un certo punto ha preso il sopravvento, soprattutto perché David Hassan ha mostrato un profondo coinvolgimento nella sua missione e abbassato tutte le difese che appartengono, per natura, al suo ruolo di boss.
La storia difficile di Assan – D'altronde il suo non è stato un percorso di vita semplice: nel 1967 fu espulso dalla Libia con i genitori e i tre fratelli, siccome la sua famiglia è di religione ebraica. Arrivato in Italia, a soli otto anni, inizia a vendere gelati al cinema per pagarsi la scuola e da allora tante sono le professioni che cambia per necessità economica: benzinaio, ragazzo di bottega, magazziniere, commesso e, infine, direttore di negozio. L'essere così portato per il business sartoriale lo induce a creare la società 7camicie, uno dei maggiori network italiani, di cui oggi è presidente, e ad assistere così all'ascesa di un'azienda con circa 350 negozi sparsi in tutto il mondo, meritevole del premio Franchising Awards 2010.