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La storia di Anna Costanzo ad Amore Criminale: strangolata e annegata nella vasca dall’ex

La nuova puntata del programma di Barbara De Rossi parla della triste storia di Anna Costanzo, truccatrice del teatro Petruzzelli di Bari che nel 2009 venne picchiata, strangolata e poi annegata dall’ex compagno Alessandro Angelillo. Lui è stato condannato a 30 anni in primo grado, sentenza ridotta a 16 anni dalla Cassazione.
A cura di Valeria Morini
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La settima puntata di Amore Criminale, il programma di Raitre condotto da Barbara De Rossi e dedicato alle donne vittime di violenze, ha riproposto la storia di Anna Costanzo, uccisa una notte dal suo ex compagno. La donna, truccatrice di scena del teatro Petruzzelli di Bari, fu trovata morta il 10 luglio del 2009: il suo corpo venne rinvenuto riverso sulla vasca da bagno. Del suo omicidio è stato accusato Alessandro Angelillo, condannato per omicidio a 16 anni e sei mesi nel 2012.

La relazione tra Anna Costanzo e Alessandro Angelillo

La storia raccontata ad "Amore criminale" inizia inizia nel 2006, quando Anna conosce Alessandro, più giovane di lei di 17 anni. Una storia che lei vuole portare avanti, nonostante la grande differenza d'età. In realtà, lui vive una relazione parallela con una ragazza molto più giovane di lei. Alessandro però giura di non avere amanti, sostenendo che quest'ultima sia una mitomane. La ragazza inizia a "perseguitare Anna", come raccontano le sue amiche nel programma: le invia foto che la ritraggono in compagnia di Alessandro, tanto che Anna decide di chiudere il rapporto.

L'omicidio

Lui però non ci sta, diventa geloso e continua ad andarla a casa sua, arrivando anche a creare un falso profilo femminile per contattarla su Facebook. Continua a perseguitarla, finché una sera, qualcuno penetra nella casa di Anna. Quel qualcuno, per la sentenza di Cassazione, è Alessandro. Anna viene picchiata, colpita alla testa, strangolata. La donna rimane priva di sensi, ma non è ancora morta. Alessandro si introduce nel suo profilo Facebook e lascia dei preservativi in vista, per far credere che la donna avesse incontri con uomini conosciuti sul web. Poi Anna viene annegata nella vasca e viene ritrovata denudata nella parte inferiore del corpo.

La condanna

Dopo lunghe indagini, con analisi dei tabulati informatici e telefonici, Alessandro viene arrestato e processato con rito abbreviato. La prima sentenza lo condanna a 30 anni di prigione, mentre il secondo grado esclude l'aggravante della crudeltà e riduce la pena a 24 anni, definendo l'annegamento "un maldestro tentativo di simulare una scena che facesse pensare ad un delitto a sfondo sessuale". Con sentenza, definitiva, della Cassazione, Angelillo è condannato a 16 anni e 6 mesi.

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