La Rai manda in pensione le ‘signorine buonasera’, il 27 maggio l’ultimo annuncio
Rivoluzione storica in Rai, da giugno diremo addio alle annunciatrici televisive meglio note come "signorine buonasera", locuzione nata appunto per definire quelle che sono state le storiche annunciatrici solite ad aprire l'annuncio con "Signore e signori, buonasera". Per anni, è stato un ruolo ricoperto esclusivamente nelle reti del servizio pubblico e solo in seguito, con il proliferare delle televisioni commerciali, anche le altre reti nazionali e locali hanno coperto questo ruolo che, nella storia, è stato quasi sempre ricoperto da donne.
Correva l'anno 1949 quando Olga Zonca, nell'ambito di prime trasmissioni sperimentali, diede il via all'epopea delle annunciatrici televisive. È stata Fulvia Colombo la prima annunciatrice nello stesso anno, colei che diede il via alle trasmissioni ufficiali e che aprì la strada a nomi che hanno fatto la storia della televisione: Nicoletta Orsomando, Marisa Borroni, Maria Teresa Ruta (zia della più famosa conduttrice), Laura Efrikian, Rosanna Vaudetti, Maria Giovanna Elmi, Maria Rita Viaggi, Peppi Franzelin, Marina Morgan, Federica Panicucci (per un breve periodo è stata ‘signorina buonasera' su Rai Tre), Alessandra Canale. In 65 anni di storia della Rai, le annunciatrici televisive sono state più di 80.
Elisa Silvestrin, l'ultima annunciatrice
Elisa Silvestrin sarà l'ultima "signorina buonasera" ad annunciare i programmi televisivi della Rai. Da dieci anni è il volto di Rai Uno e tra tre giorni farà il suo ultimo annuncio e, come ha confessato all'Agi, non sarà semplice lasciare:
Mi dispiace molto dire addio al mio lavoro di annunciatrice. Per me è stata un'esperienza incredibile che mi ha dato modo di crescere professionalmente. Nel frattempo ho studiato dizione e tanto teatro, che mi ha insegnato a vincere la timidezza.
Livio Beshir, l'unico "signorino"
Non solo donne, perché ad annunciare i programmi tv c'è stato anche un "signorino". Si chiama Livio Beshir e nel 2009 è entrato nella storia per essere il primo ed unico maschio ad annunciare i programmi del servizio pubblico italiano.
Ogni giorno entravo nelle case degli italiani dicendo: ‘Guardiamo insieme i programmi della giornata…'. Vi lascio immaginare quante ne hanno scritte, per me che venivo dal teatro, fare l'annunciatore significava registrare una volta a settimana dei lanci. Dopo quell'anno, l'esperienza si concluse, ma sono contento di come sia andata.
Termina così un'epopea incredibile, romantica, vittima dei tempi che cambiano, di un progresso che ha messo a disposizione tutte le informazioni necessarie a portata di mano. Il necessario, appunto, senza neanche la cortesia di un ‘buonasera'.