La paura del Covid di Raffaella Carrà nell’ultima intervista: “Non esco più, meglio non lavorare”
Con la morte di Raffaella Carrà se ne va un pezzo gigantesco della televisione italiana e non solo. La diva della televisione aveva 78 anni e ha saputo come poche altre attraversare ogni decennio con grande freschezza e con grande contemporaneità. Le ultime interviste al Corriere della Sera e al quotidiano spagnolo Cadena Ser sottolineano la sua incredibile forza, la sua potenza, la sua capacità di cavalcare ogni mezzo, simbolo di ribellione, di anarchia e anche di trasgressione.
Il Tuca tuca, simbolo della libertà sessuale
La morte di Raffaella Carrà non può non farci ricordare tanti periodi spensierati, vissuti grazie al suo talento e al suo genio. Dalla censura del Tuca Tuca al brano Luca, il primo che ha apertamente parlato di omosessualità, Raffaella Carrà ha insegnato a tutti il libero arbitrio, soprattutto in camera da letto. Su questo aspetto, al Corriere della Sera, Raffaella Carrà ha dichiarato: "Se è così, sono felice. Certo le donne italiane hanno grande simpatia per me perché non sono una mangiauomini: si può avere sex appeal insieme a dolcezza e ironia, non bisogna per forza essere Rita Hayworth". E sul suo rapporto con la Spagna: "Posso dire che Lucia Bosé ha raccontato che, il giorno che sono entrata a Madrid – era il 1975, era appena morto Francisco Franco – presentandomi in televisione ho dato la sveglia alle donne spagnole, che hanno ripreso a credere in sé stesse". E il Tuca Tuca: "Lo ballai la prima volta con Enzo Paolo Turchi, e l’Osservatore Romano fece pressioni in Rai per stopparlo. Riuscii a riportarlo in tv solo grazie ad Alberto Sordi, a cui nessuno diceva no".
La paura per il Covid
Ma le ultime dichiarazioni che hanno fatto più breccia sono quelle relative al Covid e su come ha vissuto Raffaella Carrà questi due anni di pandemia. La showgirl non ha nascosto, sempre al Corriere della Sera, di aver avuto tanta paura:
Ho avuto e ho molta paura. Non esco e così questo 2020 è diventato un anno sabbatico, anche perché io non sopporto l’idea di lavorare con le distanze o con le mascherine. Meglio non lavorare. Nella prime due edizioni del programma A raccontare comincia tu ho passeggiato e sono andata in tram con la Littizzetto; con Loretta Goggi ci siamo divertite come due matte sulla macchinetta del golf. Io gli incontri seduti tutti immobili non ce la faccio a farli.
A raccontare comincia tu, il programma sospeso
"A raccontare comincia tu" è stato l'ultimo programma condotto da Raffaella Carrà su Rai3. Due edizioni e una terza programmata ma mai realizzata proprio a causa della pandemia. Raffaella Carrà avrebbe dovuto intervistare Achille Lauro e posi sarebbe dovuta andare negli Stati Uniti per incontrare Mika e Tiziano Ferro: "Con lui ho un rapporto bellissimo", aveva confessato la Carrà. Avrebbe dovuto incontrare anche Emma Marrone. Lo stop al programma lo ha dato proprio lei:
Era la seconda metà di febbraio: sento qualcosa in televisione e avverto dentro una strana inquietudine. Chiamo Rai3 e dico: questo programma non si può fare, è troppo pericoloso. Non me la sento. Sono stata irremovibile. Ho detto a Sergio: Sergio, non ce la faccio, se si ammala uno di noi è il disastro. Dopo una settimana è scoppiata la pandemia, poi si è chiusa l’Italia. Ho avuto fiuto. Mi dispiace che prima degli altri ho tolto lavoro a tante persone. Ma forse ho fatto del bene
Il ricordo di Diego Armando Maradona
Raffaella Carrà ha pianto anche la morte di Diego Armando Maradona, suo grande amico e ospite nelle sue trasmissioni, protagonista di una pagina storica di Carramba che sorpresa:
Un grande dolore. Io che non amo fare i video per gli amici, avevo fatto un’eccezione e ho girato un breve filmato per i suoi sessant’anni. Gliel’hanno mandato e mi hanno detto che si è commosso nel vederlo. Eravamo davvero amici. Era un mascalzone, ma generosissimo, capace di slanci incredibili, nonostante la sua vita pericolosa, tra droga e alcol.
A Cadena Ser, Raffaella Carrà aveva invece dichiarato di essere ancora a lavoro su un nuovo programma, un talent per cantanti emergenti. Anche in quel caso, un altro messaggio sulla libertà delle donne: "Deve essere una libertà positiva, senza aggredire l'uomo e senza farsi aggredire. Bisogna sorridere, è fondamentale. Avere sempre tanta energia per chi non ce l'ha".