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La musica piange Bucky Pizzarelli, la leggenda del jazz morto per Coronavirus

L’artista, 94 anni, aveva contratto il Coronavirus e si è spento a casa sua, nel New Jersey, a Saddle River. La morte è sopraggiunta mercoledì scorso in seguito a complicazioni dovute proprio all’effetto del virus. In carriera era divenuto un’icona del jazz, accompagnando alla chitarra artisti del calibro di Frank Sinatra.
A cura di Andrea Parrella
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Il chitarrista jazz americano John Paul ‘Bucky' Pizzarelli è morto mercoledì 1 aprile. L'artista, 94 anni, aveva contratto il Coronavirus e si è spento a casa sua, nel New Jersey, a Saddle River. Musicista molto noto nel mondo del jazz, Pizzarelli era un virtuoso della chitarra che nel 2011 è stato inserito nella Hall of Fame. A riportare la notizia della morte di Pizzarelli è il New York Times, che spiega come dal 29 marzo scorso Pizzarelli era risultato positivo al Covid-19.

La carriera di John Paul Pizzarelli

Bucky Pizzarelli era nato a Paterson nel 1926 e aveva dato il via alla sua carriera di musicista negli anni '40, collaborando con alcuni dei più grandi nomi del jazz, da Benny Goodman a Les Paul, costruendo pian piano quella reputazione che l'ha poi portato a incidere una trentina di dischi in carriera e diventare un personaggio di riferimento nel suo genere, spaziando anche fuori dai confini del jazz. Con la chitarra ha infatti accompagnato artisti del calibro di Frank Sinatra ed ha suonato alla Casa Bianca per due presidenti americani: Ronald Reagan e Bill Clinton. La tradizione musicale di casa Pizzarelli non si è esaurita con lui, essendo padre del chitarrista jazz John e del bassista Martin.

Terza icona del jazz a perdere la vita per Coronavirus

In questi giorni in cui anche il mondo dello spettacolo conta i decessi provocati da Coronavirus, la storia del jazz è stata colpita in maniera piuttosto feroce. Bucky Pizzarelli non è infatti il primo decesso tra le icone della storia del jazz ad aver perso la vita in queste settimane. Prima di lui altri due musicisti di grande fama hanno perso la vita in virtù del virus negli Usa: dal trombettista Wallace Roney, considerato l'erede di Miles Davis, a Ellis Marsalis, pianista che era divenuto una autentica leggenda della scena di New Orleans.

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