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La mamma di Marco Vannini: “Era la perfezione, la delusione più grande è stata Martina”

Uno sfogo accorato, quello della mamma di Marco Vannini, Marina Conte. Nelle sue parole il dolore atroce per il primo Natale senza il figlio e la delusione più amara per l’indifferenza con la quale Martina Ciontoli avrebbe reagito alla morte di ciò che avrebbe dovuto rappresentare l’amore della sua vita.
A cura di Eleonora D'Amore
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Alle telecamere di Quarto Grado, parla Marina Conte, casalinga di 51 anni e madre di Marco Vannini, bagnino di 20 anni morto in casa della famiglia Ciontoli. Un caso complesso, dibattuto e dalle tinte forti, ancora poco chiare. L'assenza improvvisa di un figlio, il primo Natale senza l'unica fonte di gioia, la realizzazione che niente tornerà più come prima. Le parole di Marina Conte sono amare e piene di rabbia: "Era la perfezione Marco, perché era un ragazzo bravo a scuola, gentile con tutti. Sin da piccolo, ogni volta che saliva, perché noi vedevamo la televisione in taverna e poi risalivamo per andare in camera, non c'era sera che non andava a dare la buonanotte ai nonni. Neanche a 17 anni ha conosciuto Martina (Ciontoli, ndr), per la quale ha avuto subito un certo trasporto e un forte amore. Ogni volta che lui parlava con me, mi diceva ‘Mamma, da grande mi voglio sposare con Martina e voglio una bambina, che si deve chiamare Ginevra‘".

Il primo Natale senza Marco com'è stato?

Malissimo, io e Marco soprattuto a Natale eravamo proprio complici. Facevamo il regalo al papà, nascondilo qua, poi fai questo e mettilo là. Non sono uscita un giorno, perché quando uscivo provavo rabbia nel vedere la gente felice, mentre io ero nell'infelicità completa, perché non sapevo più a chi fare un regalo. Lui non c'era e io per l'ultimo dell'anno a mezzanotte ho tirato i palloncini in cielo, dicendo ‘Marco ti voglio bene e speriamo che presto sia fatta giustizia per te, cosicché tu possa riposare in pace', perché secondo me lui ora non sta nemmeno riposando in pace. È un continuo parlare, parlare di Marco….esco vedo le foto sue dappertutto, la gente mi chiede, piange come me, sta nel dolore come me. Invece vedo questa famiglia, che doveva essere la seconda famiglia di Marco, che mi lascia senza parole. Soprattutto Martina, che era la ragazza di mio figlio…non una parola, mi ha lasciato proprio tanta amarezza.

La giustizia riuscirà ad alleviare il dolore?

No, niente potrà darmi più sollievo, perché Marco non c'è più. Io e mio marito siamo morti il 17 maggio con lui e da quel giorno sopravviviamo, respiriamo e andiamo avanti giorno per giorno. E così sarà fino a quando moriremo.

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