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La Gialappa’s Band su Twitch: “Ci chiamano boomer, ma è sempre meglio di vecchio di mer*a”

Giorgio Gherarducci racconta a Fanpage.it la nuova avventura della Gialappa’s Band: “Twitch dire Europei è quello che abbiamo sempre fatto ma su una nuova piattaforma. È il nostro modo di capire se il futuro è fatto per noi”. E sul percorso dell’Italia di Roberto Mancini: “È una Nazionale che gioca bene, che è molto offensiva e non è mai stata così”.
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La Gialappa's Band ha sempre messo al centro del suo lavoro due principi cardine: il cazzeggio e la sperimentazione. Dopo stagioni a consolidare il proprio linguaggio sulla televisione generalista, con Twitch dire Europei stanno provando a mischiarsi con un mondo tutto nuovo. Giorgio Gherarducci a Fanpage.it lo ammette: "Sappiamo di essere dei boomer, ma ci siamo resi conto che su Twitch c'è il futuro". Poi c'è la beneficenza, come annunciato nella giornata di lunedì: "Tutti i bits e le donazioni raccolte durante il Twitch dire Europei andranno all'associazione di volontariato Cena dell'Amicizia, un aiuto alle persone emarginate e senza dimora". Il ritorno della Gialappa's è senza Carlo Taranto, a casa in convalescenza dopo un piccolo intervento: "Sì, ci ha lasciati temporaneamente, ma è solo per motivi di salute e nient'altro". Ma la formula a tre resta sempre la stessa con l'inserimento a oltranza di uno tra Carlo Pellegatti e Giampaolo Gherarducci, storici cronisti sportivi di Mediaset.

Giorgio, vi state divertendo su Twitch? Sembrerebbe di sì. 

Sì, ci stiamo divertendo. Ma ci divertiamo da sempre e su qualsiasi mezzo.

Come mai la scelta di puntare su questa nuova piattaforma? 

Su Twitch c'è un nuovo linguaggio e ci siamo resi conto, persino noi che siamo dei "boomer", che televisioni e radio non dico che sono sul viale del tramonto, ma quasi.

Ah, la sdoganiamo subito la parola: boomer. Ma non è un po' violenta?

No, la trovo carina. Sempre meglio di "vecchio di merda". E guarda che io mi sento assolutamente un "boomer". La trasmissione la facciamo con collaboratori giovani, che quando ci parlano facciamo fatica a capire cosa stanno dicendo. Ci stiamo adeguando, però. Fino a due mesi fa, io boomer non sapevo nemmeno cosa volesse dire.

Quali sono problemi con la televisione in questo momento? 

Si produce sempre meno, si rischia meno, ci sono sempre meno soldi per fare i programmi e ci è venuto naturale provare a buttarci su Twitch. La nostra speranza è di aprire scenari futuri. Non siamo più ragazzini, ce ne rendiamo conto, ma volevamo sperimentare il futuro, ecco. Capire se il futuro è adatto a noi e viceversa.

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Siete le prime grandi stelle della tv a seguire la strada tracciata da Christian Vieri.  

L'idea mi è venuta proprio guardando la BoboTv di Christian Vieri. Abbiamo visto quella libertà, quel modo di comunicare, e sono ritornato a quello che è sempre stato il senso della nostra carriera. Siamo partiti dalla radio, poi siamo andati in tv, siamo tornati in radio, siamo andati su Sky, siamo tornati in tv, abbiamo fatto il nostro lavoro attraverso mille mezzi, mancava questo. E ci sembra molto adatto.

C'è più libertà? 

È una cosa strana, perché c'è libertà su tante cose e pochissime su altre. Certi temi su Twitch non possono essere toccati, ma c'è comunque gente che bestemmia. È un mondo strano, ma è molto più agile. La televisione ha tempi lunghi, un po' appiattiti, qui è tutto più veloce, anche nella realizzazione delle cose.

È un programma che ha qualcosa di scritto o è totalmente improvvisato?

È totalmente improvvisato. Vengono stabiliti degli ospiti, ma è giorno per giorno. Questo programma è partito quindici giorni prima degli Europei, quindi è tutto in costante divenire. Abbiamo tanti amici comici, tanti amici del mondo dello spettacolo e quindi qualcuno con cui cazzeggiare lo troviamo sempre.

Francesco Paolantoni chiede il conto al ristorante e ride in faccia al cameriere (una sua gag storica)
Francesco Paolantoni chiede il conto al ristorante e ride in faccia al cameriere (una sua gag storica)

Ecco, a proposito di cazzeggio, avete videochiamato Francesco Paolantoni al ristorante mentre chiedeva il conto. 

Sì, Francesco è un grande amico di tutta la Gialappa's e quella è una gag che ci fa sempre ridere.

Lasciamoci con i pronostici: dove può arrivare l'Italia?

Penso che nel calcio basta una partita sbagliata e cambia tutto completamente. Di certo, quest'anno abbiamo una Nazionale che gioca bene, che è molto offensiva e non è mai stata così. Nemmeno nel 2006 quando abbiamo vinto il Mondiale, giocavamo così bene. Io mi sto divertendo. Preferisco uscire agli ottavi e giocare bene, che giocare da schifo e vincere. Io, da milanista, amavo il Milan di Leonardo che giocava bene ma non ha vinto nulla.

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