La Corte dei Conti sta indagando sul compenso di Fabio Fazio (già dal 2017)
La Corte dei Conti sta indagando sul compenso di Fabio Fazio per la conduzione e produzione di "Che tempo che fa", come ha riferito l'ufficio stampa dell'ente all'Adnkronos. L'istruttoria sul contratto tra la Rai e la società L’Officina (che produce il programma di Rai1 e di cui Fazio detiene il 50%) è in corso dal 2017, quando l'esponente del Pd Michele Anzaldi ha presentato un esposto in relazione a un possibile danno erariale per via del compenso in questione.
Ma Che tempo che fa è pagato dalla pubblicità
"C'è una istruttoria in corso a cura della Procura Regionale per il Lazio della Corte dei Conti. Ed ora l'inchiesta è nelle mani del vice procuratore generale Massimiliano Minerva il quale ha già chiesto la documentazione in materia alla Rai". L'esito "sarà noto solo quando ci sarà l'eventuale atto di citazione nei confronti di chi ha procurato l'eventuale danno erariale. In ogni caso l'azione di responsabilità si prescrive in 5 anni, il cui decorso può essere interrotto una sola volta". Dunque, dal momento che "l'istruttoria è stata aperta nel 2017", restano altri tre anni di tempo. Già nel settembre 2017, quando "Che tempo che fa" sbarcò su Rai1, Fazio spiegò che avrebbe guadagnato 2 milioni e 240 mila euro l’anno, per un totale di 8 milioni e 960mila euro in quattro anni, precisando: "Il programma è pressoché interamente ripagato dalla pubblicità. Come ha detto il dg, l’azienda risparmia".
La battaglia politica contro Fazio
Insomma, il caso Fazio continua a essere centrale nel dibattito sulla tv pubblica. Sono ormai anni che parte della politica conduce una battaglia contro il conduttore, che al momento resta legato da un contratto con Rai fino al 2021. Il detrattore più duro nei confronti del presentatore è decisamente Matteo Salvini, che ha rifiutato l'invito a "Che tempo che fa" nonostante le regole della par condicio. "Naturalmente mi dispiace", ha dichiarato Fazio, "perché, al di là della sua opinione su di me che non mi permetto in questa sede di discutere, sarebbe stato invece interessante consentire al pubblico di ‘Che tempo che fa’ di poter ascoltare le sue opinioni circa i temi dell’Europa, dei recenti tragici fatti di Napoli e naturalmente tutta l’attualità politica. La sua decisione è legittima e confido che ci sia un’occasione nella prossima stagione".