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L’ultima puntata di Pollon, nel finale la figlia di Apollo diventa una dea

Tutti amano Pollon, ma pochi sanno come si sono concluse le sue avventure. Intitolata “Il vaso di Pandora”, nell’ultima puntata la vivace figlia di Apollo riesce finalmente a coronare il sogno di diventare una divinità.
A cura di Noemi Sellitto
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Chi non ricorda Pollon, la biondina figlia di Apollo e protagonista del cartone C'era una volta… Pollon? Allegra e vivace, la piccola viveva sul monte Olimpo insieme al padre e alle altre divinità del mondo greco. Il suo grande sogno era quello di diventare una dea a tutti gli effetti. Proprio per questo aveva ricevuto in regalo dal nonno Zeus un salvadanaio, da riempire con delle monete da lui donate ogni volta che avesse compiuto una buona azione. Diventato finalmente pieno, infatti, il suo desiderio si sarebbe potuto avverare.

Ed è così che, accompagnata dall'amico Eros, Pollon andrà alla ricerca di persone da aiutare, imbattendosi nelle principali divinità del mondo classico rivisitate in chiave moderna. Intere generazioni si sono appassionate alle sue avventure, ma pochi ne conoscono la conclusione. Solo nella puntata finale andata in onda in Giappone il 26 marzo 1983, infatti, la bambina riuscirà nella sua ardua impresa. Intitolata Il vaso di Pandora, è la numero 46 dell'anime.

Come ultima fatica prima di raggiungere il suo obiettivo, la figlia di Apollo deve salvare l'umanità dagli spiriti maligni usciti proprio dal vaso di Pandora. Grazie alla dea della speranza, rimasta in fondo, la piccola potrà imprigionare di nuovo i mostri dispersi nel mondo. Dopo aver scoperto che la divinità che l'ha aiutata è in realtà la Dea delle dee, la stessa che le aveva donato il fermaglio magico a forma di farfalla chiamato Miracolo bon bon, riceverà da lei il dono di diventare la dea della speranza al suo posto.

La sigla di Pollon

"Pollon Pollon combinaguai, su nell'Olimpo felice tu stai, la beniamina di tutti gli dei sei tu…", recitava il famoso ritornello di C'era una volta Pollon. Come quasi tutte le sigle dei cartoni animati, anche quest'ultima era cantata da Cristina D'Avena. Brano del 1984, ha accompagnato tutte le puntate italiane dell'anime. Non tutti, però, sanno che alla sua stesura partecipò anche Piero Cassano dei Matia Bazar.

Il testo, orecchiabile e facilmente memorizzabile, parla delle avventure della piccola figlia di Apollo insieme al padre, all'amico Eros e al nonno Zeus. Riflettendoci, un modo migliore per apprendere i miti greci e i nomi delle divinità non poteva esserci. E non solo per i bambini.

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