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“L’ex moglie di Schillaci ha subito torture psicologiche”, parla l’uomo che ha preso fuoco

Roberto Corsi è l’uomo che ha preso fuoco sul terrazzo della casa dell’ex moglie di Totò Schillaci. Ospite di Domenica Live, ha raccontato cosa sarebbe davvero accaduto nel giorno del presunto tentato suicidio di Rita Bonaccorso e le dinamiche che lo hanno portato ad ustionarsi.
A cura di D.S.
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A Domenica Live, Barbara D'Urso è tornata a parlare del presunto tentato suicidio di Rita Bonaccorso, disperata all'idea che le venisse portata via la casa. In studio è intervenuto Roberto Corsi, l'uomo che è stato immortalato mentre prendeva fuoco, sul terrazzo della Bonaccorso. Il commerciante fa parte di un gruppo "La voce degli inascoltati", che prova ad attirare l'attenzione su casi che – a suo dire – verrebbero ignorati dalle autorità competenti. Corsi ha spiegato il ruolo avuto nel giorno del presunto tentato suicidio della signora Rita.

"Alle 16:41 del 26 ottobre, questa signora mi ha chiamato chiedendomi quando sarei arrivato. Le dico che io ho una famiglia, ho una moglie e perciò sarei andato da lei a Palermo solo nel giorno in cui sarebbero arrivati gli ufficiali giudiziari. Quando ha saputo che non potevo andare subito, mi ha detto che forse non sapevo che lei era la moglie di Schillaci. All'inizio non le ho nemmeno creduto, così lei mi ha detto che si sarebbe suicidata perché io ero la sua ultima speranza".

Roberto Corsi, allora, ha provato a tranquillizzarla:

"Le dico di stare calma. Allo svincolo di Rosarno ho incontrato un posto di blocco, un mio amico ha raggiunto la pattuglia e gli ha fatto ascoltare la chiamata. Intanto, io provavo a convincere Rita che sarei andato a Palermo, ma lei continuava a dire che aveva il gas aperto. Un poliziotto mi ha fatto cenno di seguirlo a Gioia Tauro, dove trovo un dispiegamento di forze. La polizia la chiama ma lei non risponde, Rita richiama sul mio cellulare e continua a minacciare il suicidio. La trattativa è durata 1 ora e mezza. Poi, mentre io la trattenevo al telefono, le forze dell'ordine sono intervenute".

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"Mi sono ustionato per mettere fine a 20 anni di torture psicologiche subite da Rita Bonaccorso"

Il giorno seguente, Roberto Corsi si è recato da lei. Secondo quanto raccontato dalla presentatrice di Domenica Live, l'uomo si sarebbe recato sul tetto della casa della donna, con delle taniche di benzina e la coppa vinta da Totò Schillaci. Così ha iniziato la sua protesta. Avrebbe, dunque, incendiato della carta che poi sarebbe finita accidentalmente sulla sua maglietta, dandola alle fiamme. Roberto Corsi, quindi, avrebbe sfilato tempestivamente la maglia, prima di riportare conseguenze gravi. Rita Bonaccorso ha affermato che non era al corrente del fatto che quell'uomo fosse salito sul tetto con taniche di benzina. Corsi ha commentato:

"Rita non lo sapeva ma i bidoni li ho presi dalla casa di Rita. Le mie mani sono state ustionate per proteggere la coppa che mi ha fatto sognare. Ho detto: "Totò facci sognare, vieni qui che c'è la casa dei tuoi figli". Stavo mettendo in atto una performance al limite della legalità ma volevo solo l'attenzione. Senza dubbio non è un bel gesto ma dovevo fermare 20 anni di torture psicologiche subite da quella donna, non potevo lanciare fiori come al funerale di Casamonica".

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