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L’effetto contenitore (vuoto) di Uno Mattina VitaBella

Con l’estate giungono in Tv, in allegato, una serie di contenuti a mero scopo riempitivo che non hanno arte né parte. Il periodo dovrebbe essere il luogo della sperimentazione per i palinsesti autunnali, ma è sempre più una brutta copia di questi. Che sono già brutti.
A cura di Andrea Parrella
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La libido, il calo ad essa relativo, i rimedi ricercati nel Kamasutra attraverso un collegamento webcam (di quelli che ci piacciono assai, che vanno di moda oggi) con Reykjavik. E poi la cuoca romana che cucina a Montecarlo e che ha cucinato per migliaia di persone allo stadio Olimpico, il presentatore romano che parla con lei in romano mentre cucinano un piatto che ha tutti gli attributi per essere romano. Infine i lidi super tecnologici, le reti Wifi, gli ombrelloni fotovoltaici, le previsioni del meteo in spiaggia, sul tuo smartphone. Grazie, arrivederci, a lunedì prossimo. Uno Mattina VitaBella, particella del palinsesto estivo Rai, è un po' così, coagulo di niente che si veste di qualcosa.

E' l'idea della rete per dare un po' di freschezza all'estate rovente che giunge. Un bel contenitore, uguale ad UnoMattina nella sua organizzazione, solo vestito del costume da bagno, con un po' di colori accesi in scena. Alla conduzione Luca Salerno, reduce dalla redazione del Tg2 e addirittura Vira Carboni ed Ingrid Muccitelli (!). Non accade niente, che sia chiaro, nulla di perseguibile e alcunché di rilevante. La veste, la struttura e la composizione seguono le leggi basilari del contenitore televisivo: questo è il problema. Non possiamo, infatti, incolpare coloro che si sobbarchino la responsabilità di assecondare davanti alla camera questa serie di argomentazioni insulse e improduttive; si vuole solo manifestare l'intolleranza assoluta alla tipologia di formato televisivo. Posto che ci sia chi riesce a farlo meglio e chi sia proprio incapace, è un formato che non dovrebbe esistere.

E che non si tiri fuori la motivazione secondo la quale i costi bassi giustificherebbero quest'impostazione, visto che forse UnoMattina e derivati comporterebbero una spesa bassissima. L'estate dovrebbe essere una stagione proverbialmente dedicata alla sperimentazione in Tv (che avrebbe, volendo, costi ancora più ridotti) e, al contrario, si avvalora così tanto la pessima programmazione invernale, da proporne una versione con olio abbronzante. La colpa è assolutamente delle reti, in questo caso si cita la Rai ma non esiste alcuna distinzione con Mediaset.  La colpa non è nemmeno, nello specifico, di questa frazione di Uno Mattina estate, che non è diverso dai suoi equivalenti. La questione passa inosservata ed è giusto darle risalto.

Contenitori come questo, espressione di Tv a basso costo, si fingono disimpegnate per dare sfogo al banale "desiderio di compagnia" con cui molti telespettatori motivano la visione disinteressata che applicano verso certi programmi. Si giustificano queste produzioni con la volontà di sorbirsele che il pubblico manifesterebbe, si giustifica la visione con l'esigenza di non avere la mente impegnata, l'esigenza di svago. L'astuzia della Tv, o l'incompetenza più cieca, consiste nel fatto che questa ambivalenza offusca l'origine del problema, al punto da far davvero credere che sia la gente a stabilire cosa vedrà in televisione, non quest'ultima ad imporglielo silenziosamente. Il tipico effetto contenitore.

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