Katia Ricciarelli: “Non ho avuto figli, Pippo Baudo mi chiese di abortire. Poi fui punita”
Katia Ricciarelli si racconta, senza escludere particolari molto intimi, nell'ultima puntata del primo ciclo di interviste a Belve, il programma di Francesca Fagnani in onda sul Nove di Discovery Italia. La puntata in questione va in onda venerdì 6 luglio alle 22:45. Soprano, attrice, ex moglie di Pippo Baudo, la Ricciarelli ha parlato tra le altre cose di un delicato episodio che la coinvolse ancora giovanissima, un aborto, della mancata maternità e della sua passione per il gioco d'azzardo.
Il figlio mai arrivato e l'aborto che le chiese Pippo Baudo
Alla domanda "Cosa le ha mancato di più nella vita?", la Ricciarelli ha risposto con molta serenità: "Dovrei dirti: ‘il figlio‘, ma poi ho capito una cosa: se non è venuto doveva essere così, quindi questo accanimento che c'è a volte non va bene perché poi i rapporti si rovinano". Poi, ha accettato di parlare di un argomento molto intimo: rimase incinta all'inizio della relazione con Pippo Baudo ma lui le chiese di abortire:
Perché evidentemente pensava che fosse troppo presto, eravamo appena fidanzatini, di nascosto, ma va bene così. Poi sono stata punita, evidentemente, è giusto così. Una cosa che non rimprovero a nessuno dei due, anche questo fa parte del destino.
L'amore più profondo per José Carreras
Katia Ricciarelli (nome d'arte di Catiuscia Maria Stella Ricciarelli) sposò il conduttore il 18 gennaio 1986 e il loro matrimonio durò fino alla separazione del 2004, seguita – due anni dopo – dal divorzio definitivo. Prima di unirsi a Baudo, però, la cantante lirica fu legata a una storia con il tenore José Carreras, per ben 13 anni. "Con la consapevolezza di oggi, qual è stato il suo amore più profondo?", la ha chiesto la Fagnani. "Ho amato più profondamente Carreras", è la confessione.
La passione per il gioco
Infine, non è un mistero che la Ricciarelli abbia tra i suoi hobby il gioco, in particolare le slot machine. Una passione che in molti diventa vera e propria dipendenza ma che per il soprano è un semplice divertimento:
Cosa mi diverte? L'adrenalina, e soprattutto è un momento in cui mi trovo da sola con una macchinetta che prende tanti calci da me: “E damme ‘na cosa, e damme un punto!" La volta in cui ho guadagnato di più? Mi ricordo, allora avevo la residenza a Montecarlo e sono andata lì, ho fatto una scala reale, bellissima. Non ti dico nemmeno quanto se no cadi dallo sgabello. Per delle macchinette così 150mila euro, fai conto. Il tempo in cui il cassiere stava per recarsi a fare la ricevuta, io ne ho fatta un'altra. Però, guarda, sono stata due mesi senza lavorare. Quando ho perso, ho perso sempre una cifra inferiore ai 5mila euro. Io ho più vinto che perso, però vaglielo a dire alle persone che etichettano le altre come ludopatiche. Ma è una bella parola questa, sembra davvero una malattia incurabile, no figurati, posso stare benissimo senza. Volevo tranquillizzare quelli che dicono io lo sia. Però sai, siccome a me non frega un accidente di essere vista, io vado.