Jaleel White: da Steve di “Otto sotto un tetto” al falso suicidio
Jaleel White oggi ha 37 anni, classe 1976, ed è riconosciuto come attore e sceneggiatore per la maggior parte di serie tv. Dopo una fugace apparizione nella famosa serie I Jefferson, a soli 12 anni iniziò a recitare nella sitcom "Otto sotto un tetto" (titolo originale Family Matters), che possiamo dire sia stata la sua fortuna con il ruolo del nerd, sfortunato e incompreso sebbene intraprendente, Steve Urkel. Bretelle rosse e jeans a vita altissima, un paio di occhiali spesso incerottati in pieno centro e taglio di capelli simmetrico, senza una sbavatura. Così lo ricordiamo mentre cercava di conquistare Laura Winslow, prima figlia femmina del capofamiglia Carl.
Altre serie tv e il doppiaggio di "Sonic il riccio" – Al raggiungimento del nono anno consecutivo nella serie, nel 1998, Jaleel White rinnegò Steve Urkel, stanco del personaggio nel quale si sentiva professionalmente intrappolato. Nonostante le numerose insistenze dei fan, l'attore da allora si decise a rifiutare qualsiasi proposta per ritornare a indossare bretelle e pantaloni fuori moda, convinto di potersi dedicare ad una recitazione differente e alla scrittura di sceneggiature televisive. Così fu, sebbene nel mondo del cinema non ottenne mai ottimi risultati, se non nel campo del doppiaggio. Particolare, infatti, fu la scelta della sua voce per il personaggio dei videogiochi Sonic il riccio, al quale si dedicò vocalmente per gli speciali televisivi Le avventure di Sonic, Sonic, Sonic Underground, nonché per il film no profit Sonic the Hegdehog. Nel 2011 arrivano le prime interpretazioni in serie tv di successo come Dr. House, Psych e NCIS. Jaleel White viene anche scelto come protagonista per il videoclip Cry baby di Cee Lo Green, nel quale lo si vede nuovamente alle prese con il ballo.
La notizia del falso suicidio – Ma è stato nel giugno del 2006 che la sua vita ha subito un forte scossone. Una mail informò i media, con tanto di falso rapporto della Associated Press, che Jaleel White si era suicidato nel suo appartamento di Los Angeles dopo essersi sparato. Il tutto fu accompagnato da false dichiarazioni di amici e colleghi, con la specifica di un bigliettino d'addio sul quale sarebbe stata scritta la frase che, nei panni di Steve Urkel, lo aveva reso famoso: "Sono stato io a fare questo?" (in inglese, Did I do that?). Il suo commento, a distanza di cinque mesi, ovviamente non fu dei migliori: "Non so nemmeno cosa dire su quella maledetta cosa. Mentre cerchi di mandare avanti bene la tua vita, di tanto in tanto ti arrivano questi colpi improvvisi. Questo è stato il mio colpo improvviso a giugno".