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J-Ax a “The Voice” con il “dito medio” del rapper

Il doppio dito medio di J-Ax: aggressivo, sopra le righe e fuori ogni schema. È la forza dirompente dell’uomo-contro, che parla lo stesso linguaggio dei teenager e che, con Noemi, Pelù e Carrà, assicura un’altra fetta di target al format che promette di bissare il successo dello scorso anno.
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Aggressivo, sopra le righe e fuori ogni schema, ai fotografi durante la conferenza stampa c'è il doppio dito medio in bella vista, per le copertine. Questo è J-Ax, prendere o lasciare, ed è proprio sulla sua componente di verità che "The Voice of Italy" punta per conquistare anche questa volta il pubblico. Lo show parte il prossimo 12 marzo e non c'è dubbio che sia lui la grande novità, a fare il paio con un altro "maledetto" come Piero Pelù e sarà interessante in questo senso capire come si amalgameranno i due sulla poltrona rotante del format.

Il mio nome è associato al rap ed è giusto, ma in realtà il rap non è solo ultimamente che è diventato importante ma da metà degli anni '90. Adesso che tutti se ne stanno accorgendo, è davvero una figata.

J-Ax come "alta fedeltà" per un pubblico giovane. La mossa della produzione di Rai Due è quantomai azzeccata, in un momento storico dove la musica rap e la cultura hip-hop stanno letteralmente dominando le classifiche. Ai punti il confronto con Riccardo Cocciante, che ha preferito abbandonare le idee di partecipare ad una seconda edizione, è praticamente stravinto. La controtendenza che adesso il rap fa "mainstream" anche in tv è sottolineata dallo stesso J-Ax:

Per anni la tv italiana ha fatto la parodia ai rapper, a Sanremo come altrove. Oggi è tutto cambiato. Qui in tv di rapper veri non ce n'erano, perché i rapper veri, quelli bravi, dei talent non si fidano. Con la vittoria di Rocco Hunt a Sanremo Giovani, il segnale del cambiamento è stato importante.

La forza dirompente dell'uomo-contro, un uomo che parla con lo stesso linguaggio dei teenager, più di quanto possa fare Noemi, con un target sensibilmente diverso rispetto a quello di Piero Pelù e di Raffaella Carrà, che gioca come "sponda meravigliosa" per il pubblico classico. La mistura sembra buona, "The Voice of Italy 2" ha le carte giuste per confermare e, perché no, bissare il successo dello scorso anno.

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