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Ivana Spagna: “Stavo per suicidarmi, il mio gatto mi ha salvato”

Ospite a ‘Vieni da me’ di Caterina Balivo, la cantante ha rievocato un drammatico episodio di alcuni anni fa: poco dopo la morte della madre, pensò di commettere un gesto estremo. Fu la sua gattina a distoglierla dal quel proposito: “Ho capito che stavo facendo l’unica cosa che non dovevo fare”.
A cura di Valeria Morini
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Commovente l'ospitata di qualche giorno a ‘Vieni da me della cantante Ivana Spagna, che ha parlato del difficile periodo affrontato anni fa. In seguito alla morte della mamma, visse un momento di forte crisi tanto che arrivò a un soffio dalla decisione più drastica: stava per togliersi la vita, ma a salvarla fu la sua gatta, che la distolse da quel terribile pensiero.

Il ricordo della mamma

"Il 20 luglio perdo mia madre", ha raccontato nel salotto di Caterina Balivo, "Ho dormito con lei all’ospedale, il giorno dopo ho fatto tutte le cose che son da sbrigare e la sera sono andata a cantare. Finita la serata mi sono chiusa in camerino, ho urlato". La cantante ha spiegato cosa l'ha spinta a onorare i suoi impegni professionali anche nel momento del lutto: "A parte che mia madre mi diceva sempre ‘Ivana quello è il tuo lavoro devi andare’. Per il mio dolore non potevo far perdere il lavoro a tecnici, musicisti e tanti altri addetti ai lavori".

Il pensiero del suicidio

Già orfana di padre, Spagna fu duramente provata dalla scomparsa della madre: "Sono arrivata alla fine del tour che ero rovinata nel fisico e nell’anima e ho detto ‘adesso penso a me stessa’. Ero stufa di lottare, avevo il cuore a pezzi, avevo deciso di chiudere". Poi, il racconto del gesto sfiorato, che ricorda molto un analogo episodio capitato all'attore MIckey Rourke. Come quest'ultimo, anche l'artista italiana deve la sua vita a un amico a quattro zampe.

Si è calmi quando si decide quello, è quella la cosa strana. Io mi ero chiusa in me stessa, cosa che non bisogna fare, bisogna aggrapparsi alle persone che ti vogliono bene. Avevo organizzato tutto quanto e a un certo punto mi arriva la gattina davanti, io ero in bagno e questa che si chiamava Bimba mi è venuta davanti a miagolarmi e ho detto ‘E tu a chi resti?’ Allora ho capito subito che stavo facendo l’unica cosa che non dovevo fare: punivo chi mi voleva bene, sono andata davanti alle foto dei miei genitori a piangere perché mi sono resa conto dell’errore che stavo facendo, loro avevano lottato per secondi in più di vita e io me ne volevo togliere così? Bisogna lottare, bisogna andare avanti. E da allora tirerò avanti finché ce la faccio, e un gatto mi ha salvato.

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