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Iva Zanicchi piange per il fratello morto di Covid: “L’hanno sedato perché soffriva troppo”

La cantante è intervenuta a Verissimo dopo il difficile periodo che l’ha vista ricoverata in ospedale a causa del coronavirus. Con lei, tutti i famigliari sono stati contagiati e il fratello Antonio è deceduto: “Ha sofferto tantissimo, lo hanno sedato per accompagnarlo alla morte. Io per lui ero come una mamma”.
A cura di Valeria Morini
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Iva Zanicchi è tornata in televisione dopo il durissimo periodo che l'ha vista alle prese con il dramma del Covid-19. La cantante emiliana è stata ricoverata dopo essere risultata positiva  insieme a tutta la famiglia e ha perso il fratello Antonio a causa dello stesso virus. Ha raccontato questo momento buio e doloroso nella puntata di Verissimo del 5 dicembre. Dopo aver ringraziato i medici e gli infermieri dell'ospedale di Vimercate, i fan a lei vicini e la famiglia di Mediaset, la Zanicchi ha raccontato che lei e i suoi parenti potrebbero essersi contagiati nel corso di una festa, nonostante abbiano preso tutte le precauzioni.

Tutto è cominciato quando io ho sentito dei dolori strani alle mani, agli arti. Avevo poca febbre, 37,5. Subito ho capito che era il coronavirus, che stupidamente ero convinta di non prendere perché ero sempre controllata. Ho fatto il tampone con tutti i miei famigliari: tutti positivi. C'era stata la cresima del nipote di mia sorella e dopo la cerimonia sono venuti a salutarci, a casa sempre con la mascherina. Dopo due giorni eravamo tutti con il coronavirus, credo che ci siamo infettati così.

Il ricovero in ospedale grazie ad Alessandro de Le Iene

Iva Zanicchi è stata ricoverata e ha passato alcuni giorni in ospedale, dal momento che a causa del virus ha contratto la polmonite. Curiosamente, ha scoperto in tempo la gravità della sua condizione grazie al consiglio di Alessandro Politi de Le Iene, che a sua volta aveva preso il Covid mesi fa.

Alessandro delle Iene, che ho sentito perché mi ha mandato una foto di quando da piccolo aveva fatto Ok il prezzo è giusto, mi ha consigliato di farmi subito controllare in ospedale e mi ha preso un appuntamento. Mi hanno detto: signora, lei da qui non esce. Mi hanno riscontrato la polmonite bilaterale. Mi hanno ricoverato, lì ho pianto. Ho avuto la sensazione che non sarei uscita più da lì. Non ho avuto problemi gravi, non ho avuto mai il casco, respiravo abbastanza bene con l'ossigeno. Qualche momento di crisi l'ho avuto e ho pregato. Poi, è entrata mia sorella di 82 anni, che adesso sta benino. Abbiamo un'età importante, ma non significa che non si possa guarire.

La morte del fratello Antonio

Il racconto più drammatico della cantante è quello relativo al fratello Antonio Zanicchi, che a differenza degli altri membri della famiglia non ce l'ha fatta. Iva è scoppiata in lacrime nello studio di Silvia Toffanin ricordando la sua agonia e il dolore di non poterlo vedere nei suoi ultimi giorni di vita.

Poi, è entrato mio fratello Antonio che stava bene, ma era cardiopatico. Eravamo tutti nello stesso reparto, le infermiere lo chiamavano "reparto Zanicchi". Poi io e mia sorella siamo uscite. Nel giro di 12 ore, è precipitato tutto. Ha sofferto tantissimo. Mi ha chiamato l'infermiera e mi ha detto che con una sofferenza così lo avrebbero sedato. Ma non pensavo che lo sedassero per accompagnarlo alla morte. Prima gli hanno fatto fare una videochiamata, ma lui non ha voluto parlare coi figli per non farsi vedere in quelle condizioni. Ha chiesto di parlare con me perché io ero come una mamma. Mi ha detto di salutare tutti. Poi io non l'ho più visto né sentito. Non smetterò mai di ringraziare i medici, però trovo così terribile, così ingiusto non averlo più visto. Ho chiesto di andare ad assisterlo, ma avrei rischiato di morire anch'io. Non l'abbiamo più visto, neanche morto. Eravamo uniti come gemelli. Abbiamo anche cantato assieme. Lui era un artista, dipingeva benissimo, suonava la fisarmonica, la chitarra.  Fin da piccolo aveva avuto problemi al cuore e lo seguivamo. Era molto carino con gli anziani e affettuoso coi giovani, era una persona perbene.

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