Ipovedenti contro Annalisa Minetti: “Illude i malati disperati per avere notorietà”
Ospite di Domenica Live, Annalisa Minetti si è difesa da chi l'ha accusata di illudere coloro che soffrono di retinite pigmentosa, dando false speranze di guarigione. La cantante ha ribadito di non essere una bugiarda e di credere fermamente che in futuro la sua malattia sarà operabile. Di parere contrario è Marco Bongi. Anche lui non vedente a causa della stessa malattia, è presidente dell'Associazione Piemontese Retinopatici, da lui fondata nel 1989. In una lettera inviata a "Il fatto quotidiano" ha voluto dire la sua, circa le affermazioni di Annalisa Minetti.
"Domenica scorsa durante la trasmissione “Domenica Live” condotta da Barbara D’Urso, la cantante cieca Annalisa Minettici ha “deliziato”, per l’ennesima volta, con discorsi riguardanti prossimi interventi miracolosi che le consentiranno di guarire dalla retinite pigmentosa. Mezz’ora di parole tanto torrenziali quanto inconcludenti. Affermazioni tipo: “Io non uso il bastone bianco o il cane-guida perché voglio essere una donna come le altre”, seguite da piagnistei sul diritto a guarire… e sull’ignoranza di chi la accusa di alimentare false speranze in migliaia di malati. Insomma, un diluvio di luoghi comuni, banalità, illusioni a buon mercato".
"Di Lorenzo non sapeva che l'intervista sarebbe stata trasmessa"
Marco Bongi, poi, ha puntato il dito contro il trattamento riservato dalla trasmissione "Domenica Live" al presidente dell'Associazione Retinopatici e Ipovedenti Siciliani, Rocco Di Lorenzo. Quest'ultimo avrebbe avuto a disposizione solo poco più di un minuto per dire la sua. Inoltre l'intervista era stata registrata, dunque non prevedeva il contraddittorio: "Di Lorenzo, da noi contattato subito dopo la trasmissione, ci ha confidato addirittura di non sapere neppure che la sua intervista sarebbe stata mandata in onda".
Infine, Bongi ha spiegato che non chiederà il diritto di replica perché "sarebbero ben capaci di farci fare la figura dei “pirla” anche se riuscissimo a dire cose sacrosante come: non si scherza con la disperazione dei malati, non è moralmente lecito farsi pubblicità sulla pelle di chi soffre, non è giusto illudere i non vedenti allo scopo di risollevare una popolarità ormai ridotta al lumicino".