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Intervento di chirurgia andato male per Max Cavallari: “Io depresso, ho visto la morte in faccia”

Dopo l’intervento di chirurgia estetica praticato insieme alla moglie, Max Cavallari dei Fichi d’India piange in tv: “Dopo l’operazione ho dovuto curare la depressione. Mi hanno dovuto bucare e ho visto la morte in faccia”.
A cura di Stefania Rocco
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Dopo essersi sottoposto a un intervento di chirurgia estetica insieme alla moglie, Max Cavallari è tornato a Domenica Live per raccontare che le cose non sono andate nella maniera in cui sperava. Proprio nella trasmissione condotta da Barbara D’Urso, nel marzo scorso, il comico dei Fichi d’India dichiarò di aver deciso di sottoporsi a un intervento di aspirazione del grasso. Entusiasta perché convinto di poter finalmente modificare quelle parti del corpo che non accettava, Cavallari si collegò con la trasmissione della D’Urso pochi giorni dopo essersi sottoposto all’operazione per raccontare la sua scelta nei dettagli. A distanza di qualche mese da quel momento, il pubblico scopre che le cose non sarebbero andate nella maniera in cui ci si aspettava.

La denuncia della moglie di Max

A parlare per lui è stata la moglie Manuela Russo, intervenuta nel salotto della D’Urso per raccontare il calvario vissuto. Le complicanze sarebbero insorte pochi giorni dopo l’intervento di chirurgia, presentandosi sotto forma di una febbre alta che avrebbe spinto il comico a recarsi d’urgenza da un altro medico:

Max continuava ad avere la febbre alta, stava male. Il dottore che ci ha operato rispondeva che era un iter normale. A Max salì la febbre a 41. Ci recammo con la massima urgenza da un altro medico. Dovette inciderlo immediatamente per tirare fuori ciò che c’era all’interno. È stato terribile.

La versione di Max Cavallari

Cavallari non è intervenuto direttamente in trasmissione, ma ha registrato un video per raccontare la sua versione dei fatti. L’uomo si è sciolto in lacrime ricordando l'intervento affrontato e oggi sconsiglia a quanti lo seguono di evitare certe decisioni soprattutto quando il rischio da affrontare è così grosso:

Non è giusto che uno debba andare a curarsi la depressione dopo un intervento di chirurgia. Sono stato 50 giorni albergo e mia moglie doveva portarmi ciò di cui avevo bisogno perché non uscito. Ricordo che aspettavo che questo dottore che mi ha operato mi portasse di notte “l’acqua di Lourdes”. Erano delle punture che mi resuscitavano. Sulla pancia ho del sangue fermo e una cicatrice stortissima. Lo sogno tutte le notti. Volevo morire dal dolore. Per salvarmi mi hanno dovuto bucare con un ferro. Mi sono visto quasi morire. Oggi prendo la vita in un altro modo, ho visto la morte in faccia.

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