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Indagato papà della Quattrociocche: “Tangente per video delle nozze con Aquilani”

Cesare Quattrociocche risulta referente per i servizi di programmazione di Televideo Rai e sarebbe nella lista dei 44 dirigenti indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma sull’attività dell’imprenditore David Biancifiori, che avrebbe “erogato a Quattrociocche utilità consistenti in somme di denaro e nella messa a disposizione di tecnologie per la realizzazione dell’evento del matrimonio della figlia”
A cura di Andrea Parrella
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Il nome del padre dell'attrice Michela Quattrociocche, Cesare, sarebbe finito tra gli indagati relativi all'inchiesta della Procura di Roma nel merito di alcuni casi di corruzione e appropriazione indebita che ha portato ad indagare su dirigenti Rai, Mediaset e La7. Nel decreto, firmato dal pm Paolo Ielo, emerge che David Biancifiori, titolare della società al centro della vicenda giudiziaria, avrebbe “erogato a Quattrociocche utilità consistenti in somme di denaro e nella messa a disposizione di tecnologie per la realizzazione dell’evento del matrimonio della figlia". Sarebbe in sostanza il service video per il matrimonio di Michela Quattrociocche e Alberto Aquilani, la forma di tangente che Biancifiori avrebbe pagato a Cesare Quattrociocche, al fine di ottenere in cambio qualcosa. Stando a quanto afferma Il Mattino, Quattrociocche risulta essere referente per i servizi di pianificazione del Televideo di viale Mazzini. Tuttavia nel decreto di perquisizione e sequestro che lo riguarda, emerge proprio che abbia elargito favori alla "di.Bi Tecnology", la società di Biancifiori. Per questo è accusato di corruzione.

La vicenda giudiziaria

Secondo quanto accertato dal nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle, le società di David Biancifiori, dedite a servizi di supporto alle produzioni tv, avrebbero ottenuto l'affidamento di commesse e servizi vari versando ai committenti denaro oppure offrendo loro altre utilità, come vacanze, biglietti aerei ed assunzioni. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti della Procura di Roma, i fondi per questa attività sarebbero stati realizzati attraverso sovrafatturazioni dei lavori eseguiti. L’imprenditore fornisce gruppi elettrogeni, scenografie, impianti audio e regie mobili anche all'estero.  Da quanto si apprende, i funzionari e i dirigenti Rai, in quanto pubblici ufficiali, sono indagati per concorso in corruzione, mentre quelli delle società Mediaset, La7 e Infront per appropriazione indebita.

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