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In Francia un precario dello spettacolo guadagna 2800 euro al mese

La storia di Antoine, operatore televisivo francese senza posto fisso: “Non ho mai bisogno di cercare lavoro, me ne offrono in continuazione”. Guadagna al mese una cifra tale da potersi ritenere quasi ricco.
A cura di A. P.
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L'annosa questione è sempre la stessa, capire quando il termine flessibilità, che ha di per sé una natura positiva, sconfini in quello di precarietà, che ne è la faccia oscura. In Italia pare che quest'ultima modalità abbia definitivamente soppiantato e fatto sparire la prima, tanto da spingere la gioventù a credere che il posto fisso sia sinonimo di Eldorado. Uno dei settori nei quali la crisi si è assaporata ancor di più è quello dello spettacolo, nel quale molti professionisti che un tempo, forse, avrebbero reagito con una smorfia ad una collocazione professionale fissa, oggi non la penserebbero allo stesso modo. E così è curioso andare a scoprire la storia di Antoine, che è un operatore televisivo e, si intuisce dal nome, non lavora in Italia ma in Francia.

Non ha un posto fisso e il giornale "Rue89" è andato a spulciare nel suo portafogli per capire quale sia il tenore di vita di un "precario" del settore nel 2013. Il fatto che sintetizzi la sua situazione attuale come confortevole potrebbe già dare un senso compiuto alla faccenda, ma vale la pena dare un'occhiata a quali siano i numeri. Antoine vive con la sua compagna, funzionaria comunale, e due figli di 3 e 6 anni: "Lavoro principalmente su eventi singoli, concerti, congressi, saloni. Tutto il resto è molto variabile e figlio degli eventi speciali". Una lamentela nei confronti dello statuto per la sua figura professionale ce l'ha: "Lo statuto è previsto per beneficiare principalmente i precari del settore culturale, ma indirizzato in particolare alle imprese, non ai tecnici come me. Personalmente non ho l'impressione di rubare il lavoro a qualcuno".

Lavorativamente è inquadrato per prestazioni di otto ore giornaliere, ma generalmente finisce per svolgerne almeno undici o dodici: "Faccio 800/900 ore lavorative dichiarate, ma ne faccio almeno 1200, è un po' questa l'ipocrisia del sistema". Inoltre c'è un elemento interessante, cioè che Antoine non è costretto a cercarsi lavoro, perché "Me ne propongono in continuazione", dichiara. La sua compagna, con uno stipendio medio di almeno 1700,00 euro netti, ai quali se ne aggiungono 245,00 euro di allocazione familiare, contribuisce di certo a dare stabilità alla famiglia e a contribuire alle spese mensili, ma il salario medio di Antoine verrebbe ritenuto da capogiro dalle nostre parti: il suo salario netto medio è di 2833,00 euro mensili, considerando annate variabili, come quella del 2012 che lui descrive come un'annata non proprio ottima. Ha comprato una casa da 160.000 euro lo scorso anno e dice di spendere tutto entro la fine di ogni mese, il che probabilmente rivela di certo un tenore di vita più alto rispetto alle nostre medie. I conti esatti confermano che quest'anno sia stato capace di mettere da parte circa 208 euro al mese.

La morale? Se si chiede ad Antoine come ritenga la sua posizione economica ecco come risponde lui: "Quando vedo ciò che guadagno rapportato ad altri mi dico che non sono proprio ricco… ma quasi". 

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