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In Corea del Nord un uomo è stato condannato a morte per aver importato Squid Game illegalmente

In Corea del Nord un uomo è stato condannato alla pena di morte per aver importato illegalmente nel Paese la serie Squid Game, violando una legge approvata lo scorso dicembre che vieta l’introduzione e la diffusione di materiale culturale.
A cura di Ilaria Costabile
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In Corea del Nord un uomo verrà condannato per aver aver importato illegalmente nel Paese Squid Game, la serie che ha appassionato milioni di utenti su Netflix e che in poco tempo è diventata un vero e proprio fenomeno mondiale. La notizia è stata riportata da Radio Free Asia, secondo cui una volta beccati alcuni liceali a guardare la serie, le autorità hanno deciso di indagare.

Come è stata introdotta Squid Game in Corea del Nord

Secondo quanto riportato dalla testata Radio Free Asia, la serie Netflix sarebbe stata introdotta in Corea del Nord dopo essere stata trafugata dalla Cina, dove la serie non è disponibile ma circola ampiamente grazie ai siti streaming pirata. Squid Game, quindi, sarebbe arrivata materialmente nel Paese attraverso una semplice chiavetta USB, una volta appurati questi passaggi, da parte delle istituzioni sono state avviate le indagini e una volta individuati i colpevoli, non c'è stato nulla che potesse evitare loro le terribili condanne che, a quanto pare, gli verranno inflitte da qui ai prossimi mesi.

Le condanne dello Stato

L'uomo che avrebbe introdotto illegalmente la serie nel Paese dovrebbe essere condannato alla pena di morte, fucilato da un plotone d'esecuzione. Lo studente che ha acquistato la chiavetta, invece, sarebbe stato condannato all'ergastolo, mentre gli altri cinque studenti che si sono macchiati della colpa di aver visto la serie, sono stati condannati a cinque anni di lavori forzati. Condanne anche per gli insegnanti della scuola in cui si è consumata la vicenda che, a quanto pare, saranno licenziati dai loro impieghi e probabilmente esiliati, oltre che costretti a lavorare in miniera. Questi provvedimenti giudiziari sono la conseguenza di una legge approvata lo scorso anno in Corea del Nord, nel dicembre 2020, che prevede il divieto di diffondere materiali culturali come per l'appunto film, libri, video, musica soprattutto se provengano da Stati Uniti e Corea del Sud.

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