11 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il Tg1 si rinnova e va oltre Minzolini con una missione: tornare credibile

L’ex direttorissimo e neo candidato Pdl ha contrassegnato in maniera negativa le sorti del primo Tg italiano. Con il neo arrivato Mario Orfeo si tenta la sterzata: con svecchiamenti, rimpasti interni, reintegri e buoni propositi.
A cura di Andrea Parrella
11 CONDIVISIONI
small_110203-163210_to090910pol_0011

Una rivoluzione interna sta avvenendo nella redazione del Tg1. Il cambio del timoniere ha portato ad un restyling che prova a svecchiare  il personale di bordo con un proposito di primaria importanza: recuperare credibilità e, di conseguenza, gli ascolti smarriti negli ultimi cinque anni. Questo perché i dati rilevati appaiono disastrosi ad occhio nudo se si paragonano i dati d'ascolto attuali con quelli che il tg1 registrava nel 2007, che ormai appare lontano anni luce, tanto floridi i risultati che regalava: gli ascolti sono passati da una media di 6.700.000 spettatori con il 32,30% di share a 5.100.000 spettatori con il 22,60%.

I motivi della débacle – Diverse le motivazioni, tra le quali i traini della programmazione antecedente (L'Eredità non ha più la stessa forza incontrastata di qualche anno fa, con Paolo Bonolis valido concorrente) e del successivo segmento dell'access (nel quale Striscia continua ad avere la meglio su Affari Tuoi). Merito anche del Tg5, che con una direzione stabile ha superato da qualche mese in termini d'ascolti il Tg1, condizionato dall'approdo in questo quinquennio al Tg di La7, di Enrico Mentana. Ma indubbiamente, inutile nasconderselo, la colpa è soprattutto di un Tg che da parecchi anni si è costruito una reputazione decisamente scarsa.

I guai dell'era Minzolini – Impossibile non citare quella che pare una delle cause principali di questo calo d'appeal, ovvero la stagione di direzione affidata ad Augusto Minzolini (neo candidato del Pdl in Liguria), il quale incappato in un procedimento giudiziario per peculato (dal quale si difende affermando che "I soldi Rai servivano a coprire delle fonti"), verrà ricordato negli annali per il suo atteggiamento non troppo democratico in redazione, una certa compiacenza nei confronti dell'apparato governativo a suo tempo in azione e, soprattutto, per scelte editoriali sostanzialmente infelici. E' proprio di ieri la notizia del reintegro in redazione delle due celebri epurate dal direttorissimo, Tiziana Ferraio e Maria Luisa Busi, che al tempo ebbero rimostranze riguardo la linea seguita dal Tg e furono allontanate con motivazioni piuttosto aleatorie. Adesso, Minzolini, è anche  indagato per abuso d’ufficio e mancata applicazione della sentenza di reintegro del tribunale del Lavoro nei confronti delle due giornaliste.

Il restyling di Orfeo – Sentenza prontamente messa in atto dal nuovo direttore, Mario Orfeo, che coglie l'occasione di una nuova stagione per applicare anche le direttive del Dg Gubitosi sullo per chi abbia ruoli dirigenziali e di conduzione e iniettare nuova linfa a quello che era il primo tg d'Italia. Alcune facce nuove, ricollocazioni dopo la partenza di Monica Maggioni (andata alla direzione di RaiNews24, ndr) e un generale rimpasto sono le ricette di Orfeo per la rinascita. Per la precisione, il direttore ha formulato il suo diktat:  più storie, più giornalismo sul campo e niente ‘panini' con l'opinione dell'opposizione chiusa tra governo e maggioranza. Tra i tanti spiccano  Giorgino, che predilige la conduzione alla guida della sezione politica, Susanna Petruni, che lascia la conduzione delle 20 per mantenere il ruolo di vicedirettore

11 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views