Il piano anti-crisi della Rai: aumento del canone e guerra a Youtube
La misura è inserita nell'ambito del decreto Milleproroghe ed andrebbe a modificare i conti della Rai per i prossimi cinque anni, con effetti immediati già nel gennaio del 2013: il canone aumenterà, di 1,50 euro, raggiungendo quota definitiva di 113,50 euro. Non si può supporre, in effetti, notizia parimenti impopolare a questa, almeno nell'ambito del servizio pubblico televisivo. Sappiamo del quantitativo estremo di evasione di questo tributo da parte delle famiglie (il 27% della famiglie circa, il che provoca un ammanco alla Rai di circa 500 milioni), sappiamo che il motivo non è solo quello della questione economica in sé, anche se la difficoltà a pagare una cifra del gente, specie ad inizio anno, è sostanziosa. L'evasione è spesso motivata dalla qualità scarsa che la Rai garantirebbe (e che ad esempio ha provato ad esorcizzare con lo speciale di Benigni, che avrebbe dovuto stimolare gli italiani a pagare il canone). Ad ogni modo, in virtù di una crisi sempre più profonda, sono molti i provvedimenti che l'azienda adotterà dal prossimo anno per rimettere a posto i conti:
Prepensionamento di massimi dirigenti – Il centro nevralgico della manovra riguarderebbe il prepensionamento di seicento tra i massimi dirigenti aziendali, tutti tra i 60 e i 65 anni con stipendi onerosi, tutti dotati già dei requisiti per poter accedere a pensione, oppure che li raggiungeranno entro il 2015. Nell'eventualità in cui i dirigenti dovessero rifiutare il prepensionamento, la Rai sarà costretta a dichiarare lo stato di crisi e, inoltre, a imporre ugualmente il pensionamento ai manager. Per tutta l'operazione per la quale è stato previsto un fondo di 53 milioni.
Svecchiare assumendo giovani – Oltre ad avviare alla pensione dipendenti sostanzialmente anziani, la Rai proverà a mettere in pratica un sostanziale programma di svecchiamento anche tramite l'assunzione di 300 giovani, tramite concorso. Si contempla l'ipotesi di aprire le porte soprattutto a nativi digitali, per cui si parla di persone al di sotto dei venticinque anni. In questi termini i dati Rai sono allarmanti, con un'azienda che ha solo 50 persone occupate al di sotto dei trent'anni, di cui nessuno è un giornalista. Un ultimo concorso si è tenuto nel lontano 2007, quando il direttore generale Cappon assunse 40 neolaureati.
Aumento del canone, lotta agli evasori – Oltre all'incremento della cifra da versare per il canone Rai cui si è già fatto riferimento, l'azienda sta provando a mettere in piedi un sistema di controllo, affinché possa limitare i danni in termini di evasione. L'operazione passerebbe attraverso la richiesta dei nomi di coloro che acquistino un televisore (e che sarebbero dunque obbligati a pagare il canone) e, soprattutto, ottenere i medesimi dati relativi ai clienti Sky. Il tutto garantirebbe di certo un controllo più fitto e la certezza di un'entrata immediata molto più cospicua.
Guerra a Google e Youtube – Last but not least, Viale Mazzini si mette al pari con Mediaset, che quattro anni fa intentò causa a Youtube a causa della presunta violazione dei diritti sulla trasmissione non autorizzata di filmati di proprietà. Dal consiglio di amministrazione è venuto fuori un impegno importante di monitoraggio del sito web al fine di poter capire quanti filmati non autorizzati siano presenti sul Tubo. L'ipotesi sarebbe presentare un resoconto a Google e Youtube, proponendo un patteggiamento o, se sarà il caso, contestazioni legali.
26 dicembre 2012, ore 13:35 – Da una notizia Ansa viene confermato l'ipotetico aumento del canone Rai 2013: Sara' di 113,50 euro l'importo del canone Rai per il 2013, con un aumento di 1,50 euro rispetto al 2012. L'ammontare, che e' stato stabilito con decreto del ministero dello Sviluppo Economico, come sottolineato nel sito abbonamenti della tv pubblica, va versato entro il 31 gennaio 2013.