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Il nuovo Dirty Dancing non piace perché lei è curvy, ma anche il film originale esaltava la normalità

Già 30 anni fa, “Dirty Dancing” scelse di mostrare l’amore impossibile tra il vincente Johnny Castle e il timorato brutto anatroccolo Baby, che nella versione di oggi è orgogliosamente in carne: esaltare la normalità e condannare le apparenze.
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Il remake di "Dirty Dancing" non è piaciuto nemmeno agli spettatori italiani. Come era ampiamente previsto, l'operazione realizzata da Abc per il 30esimo anniversario del film generazionale con Patrick Swayze e Jennifer Grey ha fatto discutere anche nel Belpaese. In onda questa sera su Rai2, in tempo reale si stanno verificando impietosi commenti sull'impossibile e improbabile paragone tra i due nuovi attori, Colt Prattes e Abigail Breslin, con gli originali.

Solo uno stupido può pensare con serietà ad un confronto tra i due film, tra i due c'è un abisso. È invece opportuno ricordare che l'operazione è stata realizzata in principio per il mercato televisivo americano: un'esclusiva "Abc" (è una tv via cavo, più o meno il corrispettivo di Sky o di Mediaset Premium, per intenderci) per i suoi abbonati. Nessuna pretesa, solo un omaggio. Ovviamente il carisma di Colt Prattes, ballerino professionista alla versione americana di "Ballando con le stelle" (e un po' come se il nostro Raimondo Todaro interpretasse la parte di Johnny Castle), non è quello di Patrick Swayze così come Abigail Breslin è lontana anni luce dalla minuta figura di Jennifer Grey. Le si obietta in particolare di essere troppo grassa. La battuta del giorno che serpeggia su twitter è: "Ma è Baby o Babe – Maialino Coraggioso?". 

Eppure c'è poco da scherzare. Già 30 anni fa, "Dirty Dancing" scelse di mostrare l'amore all'apparenza impossibile tra il vincente Johnny Castle e il timorato brutto anatroccolo Baby che, con impegno e grande cuore, diventerà il cigno ammirato da tutti in quell'estate fantastica. Anche in quel caso, i ruoli erano ben definiti e il messaggio era molto chiaro: esaltare la normalità e condannare le apparenze. Lezione base. Ma è chiaro, commentare la televisione dal divano non produce spesso un grande sforzo cognitivo.

I commenti su twitter contro Dirty Dancing

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