Elena Santarelli: “Tornate a vivere dopo la malattia di un figlio, non sentitevi madri sbagliate”
Elena Santarelli è parte delle dieci donne che in questa prima fase di stagione de Le Iene è co conduttrice in studio al fianco di Nicola Salvino. Come Elodie, Rocío Muñoz Morales, Madame prima di lei, la showgirl ha preparato un monologo da presentare al pubblico. Nella puntata di martedì novembre ha preso il posto di Ornella Vanoni, anticipando di una settima la sua presenza in prima serata su Italia 1. “Arrivo in anticipo per sostituire la Grande Ornella Vanoni, ma non potrò mai sostituirla in verità, lei è Ornella! Per stasera sono pronta a divertirmi, sapendo che la mia amica Alessia farà il tifo per me!”, aveva fatto sapere.
Elena Santarelli durante la malattia del figlio
La showgirl ha preparato un monologo che parte dal tema delicato della malattia del figlio Giacomo, che ha sconfitto il cancro nel 2019, e arriva al ruolo di madre. Una veste difficile da indossare, soprattutto quando la vita sorprende con imprevisti e ostacoli durante il suo percorso. Le parole di Elena Santarelli sono un racconto e un invito al tempo stesso per tutte le donne, le madri, che non si sono sentite all'altezza delle loro sfide, e si basa sul "come" affrontare la malattia mentre e dopo che è stata sconfitta:
Questa sera non vi parlo della malattia di mio figlio, ma di come si torna a vivere durante e dopo la malattia. Io mi sono vergognata di farlo, ho sentito parole che mi hanno fatto sentire sporca tipo: “Ma come fai a lasciare tuo figlio solo?”. Mi sono vergognata di tornare a lavorare, di uscire a cena con mio marito, persino andare dal parrucchiere quando ho sentito un’altra donna sussurrare: “Che cazzo ci fa qui la Santarelli? Io con un figlio malato starei a casa”.
E a casa ci tornavo, mi buttavo subito sotto la doccia, per pulirmi dallo sporco che mi avevano appiccicato addosso. “Fai schifo”, mi dicevo, “ma cosa stai facendo?”. Grattavo via lo smalto appena messo sulle unghie perché mi sentivo male ad essermi presa un pezzo di vita per me. Quegli sguardi, quelle parole, ti dicono che c’è solo un posto dove puoi stare: al fianco di tuo figlio che si sta ancora curando. Quegli sguardi ti proibiscono di essere altro dalla malattia.
C’è un’altra cosa che ti impedisce di tornare a vivere. È il senso di colpa per la fortuna che hai avuto, perché tante amiche che ho conosciuto in ospedale, mamme come me, oggi non hanno più i loro figli. E quella fortuna non sentivo di meritarla più di loro. Così ho cercato di nascondere la mia felicità, ma quelle mamme mi hanno detto “Non ti devi vergognare” ed è solo grazie a loro, a Valeria, ad Elena e Valentina, che mi sono state accanto, che ho potuto tornare a vivere tutte le mie emozioni e finalmente mi sono liberata.
Oggi sono grata che i miei uomini Giacomo e Berdardo siano con me e sono grata di aver imparato questa lezione, una delle poche che posso insegnare alle mie amiche donne. Non sentitevi sporche, non sentitevi in colpa. Mi sono sentita una madre sbagliata, ma non voglio farlo più e non fatelo neanche voi. Non abbiate paura di tornare a vivere.
La lotta del figlio Giacomo e l'amore per Bernardo Corradi
A maggio del 2019 Elena Santarelli e il marito Bernardo Corradi hanno festeggiato il piccolo Giacomo, che ha sconfitto il tumore celebrale contro il quale stava lottando da lungo tempo. “Ha fatto la sua ultima terapia e i vari controlli hanno dimostrato che il nostro bellissimo bambino ha vinto questa battaglia”, ha scritto la showgirl in un post su Instagram scegliendo di condividere pubblicamente la sua storia. “Oggi voglio testimoniare una storia a lieto fine per dare speranza a tante famiglie che ancora lottano o che si troveranno a lottare”.