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Ambra Angiolini parla agli italiani: “Diventeremo qualcosa di meglio di una curva di contagi”

Non poteva mancare uno spazio dedicato alla riflessione e all’emozione in questo primo appuntamento di Fiorella Mannoia con il suo “La musica che gira intorno”. Ed è alla voce di Ambra Angiolini che viene affidato il racconto di questo lungo periodo di incertezze e paure che ha segnato l’inizio della pandemia, sperando che con il tempo possa diventare “qualcosa di nuovo e di meglio di una curva di contagi”.
A cura di Ilaria Costabile
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La prima serata de "La musica che gira intorno" il programma ideato e condotto da Fiorella Mannoia, lascia spazio all'emozione e alla riflessione. Una serata dedicata alla musica, che in questo periodo di pandemia ha accorciato le distanze, ha riempito i vuoti, ha rafforzato gli animi. Ed è proprio questa altalena di emozioni che Ambra Angiolini ripercorre con passione in un monologo toccante, un monologo che è anche un monito a non arrendersi, a coltivare la speranza che possa essersi la luce dietro ad ogni periodo di oscurità, ma soprattutto che questo nulla da cui siamo assorbiti possa diventare presto qualcosa di nuovo.

Il monologo integrale di Ambra Angiolini

Com'è cambiato il mondo da un anno all'altro, come è cambiata la nostra vita, come sei cambiata e cambiati la mascherina. Ma se non sei felice cambia tutto.

Cambia che così non va bene, cambia canale, non volevo dire adesso dicevo in generale. È che forse questo verbo "cambiare" lo abbiamo usato troppo e male, lo abbiamo detto più per stanchezza che per convinzione, lo abbiamo reso la parola magica per continuare a non risolvere niente, niente, altra parola che non ci ha aiutati.

Non funziona niente, non mi piace per niente, non ho niente. Ma dal niente, non possiamo provare ad avere tutto? Dal niente non possiamo sempre fare qualcosa? In questo momento, forse, sempre meglio ripartire dal niente che da quello che avevano costruito finora. Ma se la parola giusta fosse diventare? Io non vedo l'ora di diventare, che questo periodo diventi solo un brutto ricordo, che il noi diventi dominante sull'io, anche quando diventeremo qualcosa di nuovo e di meglio di una curva di contagi. 

Io voglio diventare teatro, musica dal vivo, balletto, opera sport, incontri, piazze piene, un parente aggiunto in casa di chiunque. Voglio diventare vita, quella che ancora posso provare a permettermi di immaginare, perché intanto, almeno questo viaggio nessuno ce lo può togliere. 

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