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Il film su Troisi “Ricomincio da me” non si farà: “La famiglia è contraria”

E’ stata bloccata la produzione della fiction “Ricomincio da me”, dedicata a Massimo Troisi, che sarebbe stato interpretato da Fabio Troiano. Le reticenze della famiglia dell’attore hanno convinto Pietro Valsecchi a rinunciare al progetto tv.
A cura di Simona Saviano
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Dopo mesi di discussioni, mediatiche e non, sul film in arrivo "Ricomincio da me", incentrato sulla figura di uno degli attori più amati degli ultimi tempi, Massimo Troisi, con Fabio Troiano a vestire i panni del protagonista, non si farà. A rivelare la notizia è Pietro Valsecchi, produttore di Taodue che con Mediaset erano impegnati nella realizzazione della fiction, con un comunicato stampa che sembra non lasciare alcun margine di speranza per chi attendeva il lungometraggio ispirato all'attore partenopeo:

La preparazione del film su Massimo è stata interrotta a causa della forte contrarietà espressa dalla famiglia a più riprese. Essendo Troisi un personaggio pubblico avremmo potuto portare comunque avanti il progetto, ma questo modo di agire è contrario al nostro modo di lavorare. Abbiamo tante volte raccontato personaggi realmente esistiti ma lo abbiamo sempre fatto con l’assenso dei familiari. Se in futuro dovessero concederci tale assenso riprenderemo a lavorare su questo film.

I familiari: "Non vogliamo che Massimo venga massacrato" – Il film, diretto da diretto da Luca Miniero, con Fabio Troiano protagonista che prometteva di mostrare un'altra faccia di Troisi, non si farà. A raccontare le motivazioni della famiglia è Rosaria, sorella di Massimo, con un'intervista a La Repubblica:

Abbiamo chiesto noi di visionare la sceneggiatura. L’abbiamo fatto attraverso mio nipote, che fa l’avvocato. L’abbiamo trovata per dirla in maniera elegante, non corrispondente. Non ci abbiamo ritrovato Massimo. Quando finì la lavorazione del film "Il postino", salutò tutta la troupe dicendo: “Ricordatevi di me”. Per la famiglia è importante che sia ritratto col rispetto che merita. Gli hanno voluto bene in tanti, non vogliamo che venga “tradito a vent’anni dalla morte”.

Non vogliamo che Massimo venga massacrato, non si può difendere. Si è avviato questo progetto in fretta, ma va rispettato il suo spirito umano e artistico. Non sono contraria all’idea di una fiction in sé, ma così com’è non poteva andare.

La sorella di Troisi sembra quindi aprire lo spiraglio alla fiction sull'attore partenopeo che sia diversa e gli renda giustizia. Spetterà a Valsecchi rilanciare, qualora ne abbia voglia, un progetto tv che abbia le "caratteristiche" considerate giuste sia per i familiari che per gli amici di Massimo, i quali, tra tutti Lello Arena che ha definito l'idea come "una strage annunciata", non hanno mai visto di buon grado il lavoro realizzato da Taodue.

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