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Il fidanzato della Lucarelli scrive ad Alba Parietti: “Fetente? No, non puzza”

Lorenzo Biagiarelli, fidanzato di Selvaggia Lucarelli, replica alle accuse di Alba Parietti. “Si presuppone che una platea mediamente scolarizzata possa comprendere l’ironia da sé” scrive in un lungo post pubblicato sui social.
A cura di Stefania Rocco
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Nel corso di un lungo post pubblicato sui social network, Lorenzo Biagiarelli replica alle accuse mosse da Alba Parietti alla fidanzata Selvaggia Lucarelli. Dimostrando di possedere la medesima penna disinvolta della compagna, Lorenzo premette di essere intervenuto nella querelle nel ruolo di lettore, più che in quello di fidanzato.

L’uomo fa riferimento al post al veleno dell’attrice, quello in cui aveva definito Selvaggia una “delatrice fetente che parteggia per la concorrenza”. Circostanziando precisamente le sue ragioni, Lorenzo spiega i motivi per i quali la Parietti avrebbe preso un granchio. Di seguito, la premessa:

Ciao Alba, mi permetto di intervenire in qualità non di fidanzato di Selvaggia ma semplicemente di lettore, inteso come persona che decifra combinazioni di lettere e ne comprende il significato. Pertanto non esaminerò né giudicherò i motivi dell’astio, ma mi limiterò all’interpretazione delle frasi da cui ti senti ferita e danneggiata.

Lorenzo entra nel dettaglio ed elenca una serie di punti a sostegno della sua tesi:

1- Patonza. Intanto nessuno ti ha dato della ‘patonza’, semplicemente perché non si ‘dà’ della patonza. Patonza è un termine colloquiale e scherzoso per definire l’organo sessuale femminile in modo non volgare, per cui dare della patonza ha lo stesso senso sintattico di ‘dare del braccio o del capello’, quindi nessuno. Lo usa spesso Luciana Littizzetto, per esempio, che non definirei un’icona del turbomaschilismo, ecco. Per tornare al post della ‘patonza’, il significato di quanto scritto è questo: ‘Se davvero l’esibizione di Alba è coincisa con il picco degli ascolti dovremmo, per battere la concorrenza, tenerla in questa posizione (da te pubblicata su Instagram senza nessuna coercizione esterna, almeno spero) per tutte le puntate’. Manca giusto un’emoticon sorridente per sottolineare il carattere umoristico e leggero dell’affermazione, ma si presuppone che una platea mediamente scolarizzata possa comprendere l’ironia da sé. Purtroppo anche Annibale presupponeva che a Capua nessuno gli avrebbe rotto i coglioni e invece sappiamo tutti com’è andata a finire.

2- Attaccata, lasciata, alopecia, malata. Ed ecco che l’antica disciplina della retorica torna a metterci il suo zampino, brava com’è a nascondersi. La ‘domanda retorica’ è d’altra parte la più celebre e mistificante rappresentazione dell’antica arte dei Greci e dei Romani, proprio perché, diversamente da altre sue parenti come l’iperbole o l’allitterazione, si camuffa da domanda reale. Ma partiamo da più lontano. Alla richiesta di maggiore solidarietà nei tuoi confronti da parte di una commentatrice, Selvaggia risponde con una serie di domande: ‘è malata? è stata attaccata? è stata lasciata? ha l’alopecia?’. Eccole, sono proprio loro: le domande retoriche! Una domanda retorica è in realtà una finta domanda, proprio perché non richiede risposta a causa della sua ovvietà. La risposta ovvia è no, in questo caso (o almeno spero vivamente per te, anche se mi sento di poter affermare con sicurezza che tu non soffra di alopecia). Ne consegue che il senso della frase sia questo: la solidarietà è un sentimento importante che si riserva a persone che soffrano di un problema serio, come la malattia o l’alopecia, e non certo a chi partecipa a una gara dilettantistica di ballo dove, tra l’altro, non si vince nulla. Qui nessuno ti augura malattie o afferma che tu soffra di alopecia, e anzi dichiara che qualora, Dio non voglia, tu incappi in una di queste disgrazie sarà assolutamente solidale e vicina a te. Se invece la tua critica era alla ridondanza di Selvaggia nel porre ben 5 domande retoriche, beh, hai assolutamente ragione. Chiunque mastichi Cicerone o Quintiliano sa benissimo che il numero ideale per una massima efficacia è 3. Purtroppo, come si dice spesso, nessuno nasce imparato.

3- La delazione. Qui la questione è più facile e pertanto sarò più breve (lo so, non sono stato propriamente Alessandrino finora). Ieri sera, durante la diretta, le hai dato della ‘delatrice fetente’ per aver citato un sms che le mandasti durante la scorsa edizione di Ballando con le Stelle. Delatore o sicofante è, in generale, chi per convenienza denuncia un’azione riprovevole di qualcun altro. Ma il messaggio in questione è tutt’altro che cattivo e negativo. Il tuo ‘Unica voce fuori dal coro, continua così’ mi sembra invece essere un messaggio di sinceri complimenti, e pertanto, rivelandolo, nessuno ha rivelato una tua colpa, anzi ha applaudito a un tuo gesto affettuoso e gentile.  Cioè, se qualcuno dicesse di me che scrivo e dico cose buone delle persone con cui interagisco, io ne sarei ben felice!  Qui l’unico insulto, per quanto leggero, è il tuo ‘fetente’ che riservi a Selvaggia. Per esperienza diretta posso garantirti che Selvaggia non puzza affatto, è molto profumata. Anzi, sono a consigliarti di provare la crema alla Rosa Canina di Body Shop che lei utilizza la sera prima di coricarsi: ne rimarrai davvero colpita.

Infine, trae le sue conclusioni, senza dimenticare l'ultima stoccata:

Spero che questo basti a riportare un po’ di calma nella maretta: il fraintendimento è spesso l’unica causa di conflitto, e a ripristinare l’armonia a volte basta favorire la comprensione, stavolta sia sintattica che lessicale, delle parole della discordia. Cordialmente. Lorenzo Ps. Credo di fare cosa gradita nell’invitarti a una correzione. ‘Popoloratissima’, aggettivo che usi nella tua bio qui su Facebook, non ha nessun significato nell’italiano corrente (e nemmeno in quello desueto).

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