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Il dolore della fidanzata di Emanuele Morganti: “Vittima di una violenza immotivata, amavo tutto di lui”

A ‘Domenica Live’, Ketty Lisi – fidanzata di Emanuele Morganti – ha ricostruito tra le lacrime, l’atroce e insensata violenza che ha causato la morte del ventenne di Alatri.
A cura di Daniela Seclì
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Nella puntata di ‘Domenica Live', trasmessa domenica 2 aprile, la giornalista Giorgia Scaccia ha intervistato Ketty Lisi, la fidanzata di Emanuele Morganti, il giovane deceduto dopo essere stato picchiato da più persone nella notte tra il 23 e il 24 marzo.

Mentre si diffonde la notizia di un ottavo indagato, la giovane ha raccontato tra le lacrime, come è nata la relazione con Emanuele Morganti:

"Stavamo insieme da sei mesi, ci siamo messi insieme il 16 settembre. Ci eravamo conosciuti a scuola, facevamo il chimico biologico insieme. Per cinque anni siamo stati in classe insieme. Cosa mi ha fatto innamorare di lui? Tutto, non c'era una cosa che mi piacesse di più o di meno. Tutto, era straordinario".

Ha provato, poi, a ricostruire quanto accaduto quella tragica notte, quando con il fidanzato decisero di trascorrere la serata ad Alatri:

"Venerdì avevamo in programma di andare ad Alatri, siamo andati al Miro per passare una bella serata. Abbiamo ballato, siamo usciti, siamo rientrati e poi è successo il tutto. C'eravamo Riccardo, io, Emanuele e questo ragazzo ubriaco che stava dando fastidio a Emanuele. Poi sono iniziati gli spintoni".

Giorgia Scaccia, allora, le ha chiesto se la lite fosse stata causata da un drink, come riportato dai media:

"No, non è niente di ciò che stanno dicendo. Questo ragazzo dava solo delle spallate a Emanuele. Una, due, tre, quattro, tante spallate. Senza motivo. Emanuele non l'aveva provocato e non si conoscevano. Hanno iniziato ad attaccarsi, è intervenuto anche un amico di questo ragazzo. È intervenuto il buttafuori che ha fatto venire gli altri. Poi se la sono presa tutti con Emanuele, anche il buttafuori. Ho visto un oggetto blu, di plastica o di vetro, che ha colpito Emanuele. Poi con il caos e la confusione, non sono riuscita a vedere più niente. Emanuele era appoggiato a una cosa nera, con la testa accasciata. Poi non ho visto più niente, solo che il buttafuori se la prendeva con lui".

"Emanuele ha detto al buttafuori che se la stava prendendo con la persona sbagliata"

Quindi, Ketty Lisi sostiene di aver visto Emanuele parlare con il buttafuori: "C'era troppo casino, troppa gente, troppe persone che spingevano. Non ho visto quando l'hanno portato fuori. Sono uscita subito quando non ho visto più lui e me lo sono ritrovato di nuovo davanti, all'entrata del Miro. Emanuele stava parlando con il buttafuori e stava dicendo che non era giusto quello che gli stavano facendo, perché se la stavano prendendo con la persona sbagliata". Poi, il tragico epilogo:

"Ho visto tutte le persone addosso a lui. Mi hanno trattenuto e mi hanno detto di stare calma perché altrimenti mi facevano del male e dopo non ho retto più. Poco dopo, sono salita sopra e ho visto Gianmarco che si stava togliendo le persone di dosso per cercare di camminare. Ho visto che le persone se la prendevano con lui di nuovo. E lì non ho visto più niente. Non mi hanno fatto avvicinare nemmeno a Emanuele dopo che stava per terra. Non c'era un motivo quella sera perché Emanuele dovesse subire tutto quello che ha subito".

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