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Il comico Dado aggredito dal ragazzo che tormentava sua figlia: “Ha tentato anche di investirmi”

Il comico romano racconta a Repubblica la disavventura con lo stalker di sua figlia. Dopo l’ennesima lite Dado spiega di essere intervenuto a tutela della ragazza e di essere finito vittima di un pugno dopo il tentativo di investirlo con l’auto. E lui rende quindi nota la foto col volto tumefatto: “Spero che raccontare questa vicenda possa evitarne il ripetersi”.
A cura di Andrea Parrella
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Disavventura per Gabriele Pellegrini, il comico noto pubblicamente con lo pseudonimo di Dado, che nelle scorse ore ha raccontato a Repubblica l'attacco violento di cui è rimasto vittima, provocato dallo stalker di sua figlia 17enne. Un'aggressione di cui ha pubblicato "l'esito", fotografandosi con il volto provato e il naso sanguinante: "Spero che raccontare questa vicenda possa evitarne il ripetersi". Il responsabile è un ragazzo che aveva un rapporto sentimentale con sua figlia segnato da toni e modi burrascosi:

"Nei giorni in cui si lasciavano – ha raccontato Dado al quotidiano – arrivavano da lui messaggi sui social e in chat, minacce, offese. Mia figlia veniva trattata come una donna di strada". Ma è accaduto anche di peggio, spiega Pellegrino: "Una volta io mi sono ritrovato con la gomma della macchina bucata, Alice con gli occhiali da sole spaccati nel cortile della scuola. Gli insulti che le sono stati rivolti anche sui social erano davvero pesanti e volgari".

L'artista spiega di aver tentato in ogni modo di risolvere la questione in modo civile, parlando con la famiglia del ragazzo e tentando la strada della comunicazione, oltre ad essere passato alla scelta di consultare un avvocato e andare dai carabinieri. Ma gli atteggiamenti invadenti ed eccessivi del ragazzo non si sono fermati e l'epilogo violento si è avuto lo scorso sabato:

"Io e mia figlia eravamo al cinema, vicino a casa, all'Eur. Le è arrivato un messaggio di lui: "Vengo a riportarti tutti i tuoi regali". Alice ha risposto: "Per me puoi bruciarli". Una serie di Whatsapp e poi il ritorno a casa. Alice è rimasta in strada a giocare con i suoi amici, io e mia moglie guardavamo la televisione, poi abbiamo sentito insulti urlati. Ci siamo affacciati e abbiamo riconosciuto la minicar del ragazzo. Abbiamo detto ad Alice di salire a casa e a lui di andarsene. La sua risposta a me è stata: "Scendi che te meno".

A quel punto Dado si è trovato costretto ad intervenire, contattando la polizia mentre usciva di casa: "quando lui ha visto che stavo fotografando la targa della macchinina, è partito in retromarcia e ha tentato di investirmi. Mi sono spostato, lui è ripartito e a quel punto mi ha dato il pugno, direttamente dal volante". Quindi la sua decisione immediata di fotografarsi e denunciare immediatamente il ragazzo, nella speranza di evitare che simili inconvenienti si verifichino ancora in futuro e che il ragazzo possa dare altri problemi alla sua famiglia.

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