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Iacchetti furioso: “La parola ‘scommesse’ usata come una lametta” (VIDEO)

Enzo Iacchetti è intevenuto nel programma di Fabio Fazio, Che fuori tempo che fa, per chiarire quanto dichiarato in merito alle scommesse su giovani talenti, che niente hanno a che vedere con il rovinoso vizio del gioco.
A cura di Eleonora D'Amore
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Enzo Iacchetti come Marco Baldini? Questo strano accostamento ha campeggiato sulle prime pagine di molti quotidiani, dopo la diffusione dell'intervista pubblicata da Stop. Un'intervista totalmente avulsa da tutto ciò che ha travolto Marco Baldini, che ormai da settimane interviene a mezzo stampa per spiegare come il gioco gli abbia rovinato la vita. Non si è perso tempo nell'accostare le due storie e porle sotto lo stesso profilo, dando per scontato che Enzo Iacchetti fosse l'ennesimo famoso vittima del vizio del gioco. Un primo sfogo su Facebook aveva chiarito l'equivoco, ma pare non sia bastato a sedare il suo animo, a tal punto da spingerlo ad andare in tv da Fazio per fugare qualsiasi dubbio riguardo la spiacevole vicenda. Una lametta da barba usata per tagliargli la faccia e la reputazione, così il noto conduttore di Striscia la Notizia ha definito il tentativo di alcuni giornali, intenzionati a manipolare e distorcere le sue parole per intaccare il suo vissuto artistico. Di seguito le dichiarazioni integrali estratte dall'intervento su Rai3:

Il titolo di Stop era quello della copertina, poi nell'intervista non si evince nulla di strano (Fabio Fazio ironico: "Eh ma quella bisognerebbe leggerla!"). I giornali che invece hanno usato la parola "scommessa" come se fosse una lametta da barba per tagliarmi la faccia, la reputazione, la gente che mi vuole bene, i parenti, i figli. Mio figlio ogni tanto passa per strada e gli dicono: "Ehi, fatti da dare un cavallo dal papà!" e questa cosa è un po' strana. Allora, le cose sono andate così: io dissi in conferenza stampa (per la presentazione del suo nuovo spettacolo teatrale, ndr) che mi piace quando guadagno dei soldi, siccome non ho hobby particolari, soffro anche il mal di mare e per questo non ho ancora comprato una piccola barchetta che vorrei molto, investire e "scommettere" su giovani talenti, ma soprattutto sulla possibilità che piccoli teatri di sperimentazione possano continuare a vivere. Spesso perdo dei soldi, facendo questi investimenti, ma non m'importa nulla, tanto comunque sono diversamente ricco.

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