I The Jackal portano bene, viva l’Italia che vince su RaiPlay
E alla fine Europei a casa The Jackal è arrivato fino in fondo, fino alla fine, fino alla vittoria degli Europei di Calcio. Una vittoria che mancava da 53 anni e che diventa, perdonerete di certo il fior di retorica, un'iniezione di ottimismo per tutto il Paese. Il format dei The Jackal ha portato bene sin dal principio e un po' ce lo sentivamo. Un format leggerissimo, confermiamo: arte leggera; con buona pace di chi si è preso la briga di cercare di contestare a muso lungo tutti gli sketch e tutte le freddure della factory. Le analisi pre-partita di Aurora Leone, in particolare, sono stati uno dei momenti più attesi di episodio in episodio. Ieri sera, così: "Shaw, che quando cade deve sempre rialzarsi e i compagni glielo dicono sempre: Shaw must go on!".
La comicità slapstick di Ciro Priello, la controparte flemmatica di Fabio Balsamo, la disciplina di Gianluca Fru che in questo format scopre di avere i tempi della conduzione così come Claudia Napolitano, elemento imprescindibile come moderatrice in tutte le transizioni con gli ospiti che si sono via via succeduti. Anche Simone Ruzzo e Alfredo Felco, che con Ciro e Francesco Ebbasta sono l'anima storica di questo gruppo, partiti anche fisicamente defilati sullo sfondo, sono invece cresciuti alla distanza con mini inserti e mini rubriche (vedi Gli argomenti più memati). Persino Carolina Morace ha maturato il fattore J: si direbbe quasi l'ottava dei The Jackal, contando quelli presenti in studio.
Per la finale, ottima la scelta degli ospiti: Lodo Guenzi e Enrico Roberto de Lo Stato Sociale e Francesco Paolantoni che si sono prestati ai ritmi e alle domande dei The Jackal. Il finale è stato il più dolce possibile, il più atteso, voluto e cercato: la vittoria dell'Italia contro una squadra che aveva dato per scontato di passare. I tifosi inglesi se l'erano persino tatuata la coppa, non avevano fatto i conti con il fattore J.