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“I figli non sono di chi li fa ma di chi li cresce”, la storia di Giuseppe e Maria Luana a C’è posta per te

La storia di Giuseppe e Maria Luana a C’è posta per te del 24 marzo 2018, costellata di litigi furibondi e incomprensioni, e alimentata dal risentimento del padre di lei, invitato a sua volta in studio. L’apertura improvvisa della busta non ha spento la rabbia del suocero e i suoi dubbi sulla maturità del ragazzo.
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Giuseppe chiama ‘C'è posta per te' per dire a Maria Luana, la sua fidanzata, che la ama e vuole stare con lei e con il loro bambino, nato da due mesi. Fino a 11 giorni fa viveva con la sua famiglia, poi il futuro suocero l'ha cacciato di casa perché l'ha reputato un irresponsabile.

La storia di Giuseppe e Maria Luana

La storia di Giuseppe e Maria Luana è stata da subito un grande amore. La ragazza siciliana aveva solo 19 anni quando rimase incinta e i suoi genitori non la presero bene. Durante la gravidanza, Giuseppe prese la decisione di partire per Milano per cercare lavoro e la distanza acuì l'insofferenza della giovane, che lo lasciò.

Il giorno del parto, Giuseppe riuscì a fare pace, in ospedale, con Maria Luana. Il papà di lei, però, gli disse che non gli avrebbe mai permesso di dare al piccolo il suo cognome. Da lì i continui scontri tra genero e suocero sfociarono anche in litigi furibondi con i nonni paterni, impossibilitati a vedere il bambino. Giuseppe allora, di nascosto, si recò al Comune per dare il suo cognome al figlio ma a seguito di continui scontri con il suocero, la pratica alla fine è stata annullata.

Il messaggio di Giuseppe per Maria Luana e il suocero

Il ragazzo era in studio per mandare la posta al signor Giuseppe (il suocero) e Maria Luana. Giuseppe e Maria Luana hanno accettato l'invito. Parte il messaggio d'amore: "Maria Luana sono qua a dirti che ti amo e che senza di te non posso stare. Se quella sera ho detto a tuo papà che non me la sentivo di fare il padre non l'ho detto con il cuore. Sono andato a Milano solo per cercare fortuna. Questa sera voglio chiederti di darmi un'altra possibilità, senza di te non posso vivere. Non sono qui per avere ragione perché la ragione sei tu, ti amo. Giuseppe ti chiedo di darmi la possibilità di fare il padre. Voglio prendermi cura del bambino e di lei. La amo e a voi voglio bene".

Il suocero è intervenuto per spiegare come sono andate davvero le cose: "All'inizio andava bene, poi durante la gravidanza è sparito. Non si è informato su Maria Luana, poteva farlo e non l'ha fatto. Poi quando è nato il bambino, voleva vederlo. Mia figlia ha avuto una gravidanza a rischio. È svenuta e stava perdendo il figlio. C'ero io quando piangeva. Ha detto anche che voleva fare il test del DNA".

Maria Luana ha preso la parole per commentare le parole del padre: "A me interessava la presenza di Giuseppe non i soldi che guadagnava a Milano. Ha fatto una cosa molto grave". Maria De Filippi allora le ha sottolineato: "Rimane il fatto che quel ragazzo è il padre di tuo nipote". Il signor Giuseppe però ha manifestato il suo dissenso: "I figli non sono di chi li fa ma di chi li cresce". La conduttrice ha obiettato con forza: "Noi non siamo il Padre Eterno che stabiliamo che un figlio non abbia più un padre".

La chiusura della busta e poi il colpo di scena

Maria Luana è sembrata inamovibile e ha incalzato: "Ho rabbia nei tuoi confronti, se ti avessi davanti ti darei due schiaffi. Io provo un minimo sentimento. Più di quello non c'è niente. Puoi chiudere la busta". La busta si chiude e il suo ex fidanzato commenta: "Io ci tenevo a lei e ci tengo ancora, non ha ascoltato il suo cuore".

A quel punto il padre di Maria Luana ha voluto rientrare e Maria De Filippi ha attuato una grande opera di convincimento, a seguito della quale Maria Luana ha aperto la busta per riabbracciare il suo Giuseppe e il padre, seduto in un angolo con la conduttrice, ha ribadito che per il momento avrebbe accettato solo che i ragazzi fossero liberi di viversi la loro relazione, ma non in casa sua. Col tempo poi probabilmente le cose avrebbero preso un corso diverso, insieme al senso di responsabilità maturato dal giovane siculo.

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